Dall’inizio del 2023, si è registrato un crollo delle domande per il Reddito di Cittadinanza: ecco quali sono i motivi.
Crollo domande Reddito di Cittadinanza: come sappiamo, il Reddito di Cittadinanza terminerà alla fine di quest’anno, per l’introduzione di Mia, la Misura d’Inclusione Attiva, il nuovo sussidio per le famiglie in difficoltà.
Nel primo bimestre del 2023, però, è stato registrato un calo delle domande, sia per il Reddito di Cittadinanza che per la Pensione di Cittadinanza.
Si è passati a 90’287 richieste dalle 261’378 richieste dello stesso periodo, nel 2022, con una diminuzione del 65,23%.
Vediamo quali sono i motivi.
Crollo domande Reddito di Cittadinanza: le motivazioni dietro al calo di richieste
Il forte calo di richieste per il Reddito di Cittadinanza è dovuto a diversi motivi.
Innanzitutto, a gennaio va presentata la Dichiarazione sostitutiva unica per ottenere o mantenere il beneficio. È probabile, quindi, che in molti non abbiano fatto in tempo a presentarla.
Inoltre, ormai la misura è attiva da aprile 2019 ed è molto probabile che chi era in possesso dei requisiti abbia già fatto richiesta negli scorsi anni.
Il calo potrebbe essere anche sintomo del fatto che il sussidio ha i giorni contati, poiché, a partire da gennaio 2024, sarà sostituito da un altro sussidio, la Mia.
Un altro motivo potrebbe essere la ripresa del mercato del lavoro, con un rialzo del numero degli occupati. Tra gennaio e febbraio 2023, infatti, sono stati creati oltre 100mila nuovi posti di lavoro: si tratta di un incremento superiore al doppio di quello del bimestre precedente.
Secondo i dati Istat, a gennaio si contavano 35mila occupati in più di dicembre 2022 e 459mila in più di gennaio 2022.
Infine, il calo delle domande potrebbe essere anche sintomo di un aumento dei controlli e, quindi, di un aumento delle domande rifiutate. Si conta, infatti, che il sussidio sia stato revocato a 21’598 nuclei famigliari nel bimestre gennaio-febbraio.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it