Reddito di Cittadinanza 2019, aumentano i benefici per i disabili gravi o in condizione di non autosufficienza. Ecco le novità.
Approvato ieri un emendamento al Decretone presentato dal Governo. La pensione di cittadinanza potrà essere concessa anche in favore dei nuclei familiari in cui sia presente un componente con disabilità grave con età inferiore a 67 anni.
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Via libera al primo pacchetto di emendamenti al decreto legge su pensioni e reddito di cittadinanza. La Commissione Lavoro della Camera ha dato ieri il disco verde ad alcune proposte di modifica presentate dal Governo. In particolare è passato un emendamento che consente la corresponsione della Pensione di cittadinanza anche nei casi in cui il componente o i componenti del nucleo familiare di età pari o superiore ai 67 anni, adeguata agli incrementi della speranza di vita, convivano esclusivamente con una o più persone in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, di età inferiore a 67 anni. Il DL 4/2019 nella versione attualmente vigente, esclude l’attribuzione della PdC nel caso in cui anche solo un componente del nucleo familiare abbia un’età inferiore a 67 anni a prescindere dal loro stato di salute.
Aumenta l’RdC per i nuclei con disabili gravi
Cresce, inoltre, tramite una modifica alla scala di equivalenza, l’importo massimo erogabile tramite RdC. Ove nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza, come definite a fini ISEE, l’RdC può raggiungere un massimo di 1100 euro al mese (per 12 mensilità) anzichè 1.050. Più altri 280 euro di contributo per l’affitto. E’ il caso in cui siano presenti quattro componenti maggiorenni di cui almeno uno con disabilità grave. Con un’altra modifica si incrementa da 5mila a 7.500 euro il massimale aggiuntivo del patrimonio mobiliare per ogni componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza che consente l’accesso all’RdC e alla PdC. Obiettivo concedere maggiori benefici ai nuclei con disabili gravi.
Pagamento della PdC
Nella giornata di ieri sono stati presentati anche alcuni emendamenti da parte delle Relatrici al provvedimento. Tra le novità di rilievo suggerite dalle relatrici c’è poi la possibilità di utilizzare, in alternativa alla card Rdc, «le modalità ordinarie di erogazione della pensione» per versare il Reddito di cittadinanza agli aventi diritto. Gli assegni previdenziali possono essere riscossi alle Poste o in banca, in contanti (se inferiori a 1.000 euro) o tramite accredito su conto corrente postale o bancario. Essendo la pensione di cittadinanza inferiore alla soglia dei mille euro, il pagamento potrà quindi essere, in base all’emendamento, anche cash.
I beneficiari del reddito di cittadinanza potranno poi godere delle agevolazioni tariffarie già riservate alle famiglie economicamente svantaggiate: oltre a luce e gas, già previste, l’emendamento in materia delle relatrici estende il beneficio anche alle bollette del servizio idrico. Le agevolazioni, chiarisce l’emendamento, «non sono a carico della finanza pubblica», e non comportano di conseguenza maggiori oneri.
Stretta sull’ISEE
Arriva anche una nuova stretta contro i ‘furbetti’ dell’Isee che punta a evitare l’accesso al reddito di cittadinanza di ‘finti’ genitori single: le relatrici hanno presentato un emendamento al decretone per, si legge nella relazione, di “evitare comportamenti opportunistici”. Si prevede che in presenza di figli minori vada presentato l’Isee che tiene conto della situazione di entrambi i genitori anche quando non siano né sposati né conviventi. Questo obbligo salta se uno dei due si è sposato o ha avuto figli con altri o se c’è un assegno di mantenimento stabilito dal giudice.
Tra i ritocchi proposti dalle relatrici si prevede che le comunicazioni di variazioni dell’occupazione vadano comunicate direttamente all’Inps, anziché per il tramite dei centri per l’impiego. Sempre sulle comunicazioni di variazioni rispetto ai requisiti per l’accesso al reddito, si precisa anche che donazioni, successioni o vincite vanno comunicate in corso d’anno mentre altre variazioni sul patrimonio mobiliare – “come su depositi e conti correnti bancari e postali” – vanno comunicate entro il 31 gennaio riferite all’anno precedente.
Si allarga anche la platea delle persone che potranno essere coinvolte nelle politiche attive per l’occupazione previste nel programma del Reddito di cittadinanza: saranno considerati disoccupati anche i cosiddetti “working poor”, cioè «i lavoratori il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo corrisponde ad un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni» previste per il lavoro dipendente. Anche chi ha già un lavoro ma guadagna pochissimo, quindi, potrà essere chiamato dai Centri per l’impiego e potrà ricevere una offerta per una occupazione migliore.
Anticipo Buonuscita
Un altro emendamento presentato dal Governo riguarda l’anticipo della buonuscita per i dipendenti pubblici ed è inteso a sollevare l’Inps dalla certificazione della buonuscita corrisposta da altri enti pubblici (è il caso dei dipendenti delle Camere di Commercio e del parastato la cui competenza all’erogazione delle somme è attribuita agli enti datori di lavoro).