AIFALe segnalazioni di sospetta reazione avversa ai vaccini sono minime: questi i dati dell’AIFA.


 

Alla data del 31 dicembre 2016 le segnalazioni avverse a vaccini, con insorgenza nel 2014, sono state 8.873 (18% del totale delle segnalazioni a farmaci e vaccini) e corrispondenti a un tasso di 48,9 segnalazioni per 100.000 dosi, mentre le segnalazioni relative al 2015 sono state 3.772 (9% del totale), con un tasso di 18,8 per 100.000 dosi.

 

Le segnalazioni di sospetta reazione avversa con esito fatale sono state 69 (pari allo 0,8% del totale) nel 2014, scese a 9 casi (pari allo 0,2%) nel 2015.

 

Le segnalazioni “gravi” sono state 871 (pari al 9,8% del totale) nel 2014 e 526 (pari allo 13,9%) nel 2015.

 

L’87,9% SONO SEGNALAZIONI NON GRAVI

 

Le segnalazioni “non gravi” sono quindi la maggioranza. Sono state infatti l’87,9% del totale delle segnalazioni nel 2014 e l’84,1% nel 2015. Questi, in estrema sintesi, i dati contenuti nel Rapporto di sorveglianza post marketing dei vaccini, riferito al biennio 2014/2015 pubblicato dall’Aifa.

Va sottolineato che la segnalazione non rappresenta di per sé una prova di correlazione tra la reazione avversa e la vaccinazione.

 

“Le reazioni avverse segnalate attraverso i sistemi di vigilanza passiva – spiega il report Aifa – rappresentano dei sospetti e non la certezza di una relazione causale tra prodotto medicinale (vaccino) somministrato ed evento avverso”.

 

“Infatti – sottolinea ancora Aifa – alcuni eventi possono essere interpretati come reazioni avverse perché si manifestano in coincidenza temporale con la vaccinazione. Una distinzione molto importante soprattutto quando si parla di reazioni sospette con esiti fatali e quindi la morte del paziente vaccinato”.

 

NESSUN LEGAME TRA MORTE E VACCINO

 

Provare la correlazione in questi casi è fondamentale e infatti il report Aifa analizza ogni singolo caso riportando un quadro dettagliato per i due anni esaminati dal quale emerge che per nessuna delle 69 morti del 2014 e delle 9 del 2015 è stato riscontrato un legame diretto e comprovato tra decesso e vaccinazione.

 

In particolare, esaminando i 69 casi di morte sospetta del 2014, si rileva che 67 di queste sono riferite ad anziani di età compresa tra 67 e 95 anni, con età media 83 anni (31 di sesso maschile e 36 di sesso femminile) e 2 riferite invece a bambini di 2 e 3 mesi, entrambi vaccinati con esavalente e antipneumococco 13. Dei 67 decessi nella popolazione adulta, in un caso il farmaco sospetto è il vaccino antipneumococco, nei restanti è un vaccino antinfluenzale.

 

Per ognuno dei casi fatali è stata effettuata una valutazione del nesso di causalità utilizzando l’algoritmo del OMS con le seguenti conclusioni: 43 su 66 casi sono risultati non-correlabili con la vaccinazione per la presenza di cause alternative che giustificano e spiegano l’evento; in 19 casi, l’evento è inclassificabile dal momento che non sono disponibili sufficienti informazioni; 4 casi sono stati definiti come indeterminati per mancanza di prove definitive.