Alcune zone del Centro e del Sud Italia rischiano il razionamento dell’acqua a causa della siccità: ecco quali sono.


Siamo nel pieno dell’estate 2024 e torna l’emergenza della siccità anche quest’anno.
Sono diverse, infatti, le zone al Centro e al Sud dell’Italia che rischiano il razionamento dell’acqua.

Vediamo quali sono.

Razionamento acqua per siccità in Italia: ecco quali sono le zone a rischio

Tra le zone più colpite, in Italia, dalla siccità, c’è la città di Palermo, dove si va verso un’ulteriore minima riduzione della pressione dell’acqua, per consentire il risparmio idrico, anche se sembra scongiurato il rischio di razionamento.

Altre zone a rischio sono la città di Trapani, dove l’assenza di precipitazioni sta creando non poche conseguenze e che porterà all’avvio di turnazioni per l’erogazione dell’acqua.
Mentre a Licata, l’emergenza acqua dovrebbe essere rientrata grazie alla nave cisterna “Ticino”, messa a disposizione dalla Marina Militare Italiana.

Emergenza anche in Calabria, dove il governatore della Regione, Roberto Occhiuto, ha dichiarato lo stato d’emergenza regionale, a causa della grave carenza di acqua potabile, in particolare nei territori della provincia di Crotone e nella città di Reggio Calabria.

Diverse le zone in Sicilia in cui potrebbe scattare l’emergenza nelle prossime settimane: secondo i dati raccolti dall’Ispra, mediante gli Osservatori distrettuali permanenti, la situazione sembra preoccupante con diverse zone a “severità alta”. Per questo motivo, potrebbero scattare ulteriori misure nei prossimi giorni.

Criticità anche nelle Marche, soprattutto nelle zone della provincia di Fermo, Ascoli-Piceno, Pesaro e Urbino.
Problemi anche nei territori del Chietino, del Pescarese e del Teramano nella regione Abruzzo e nel territorio dell’ATO2 – Lazio Centrale (provincia di Roma).

La mappa in Italia coi diversi scenari

La causa principale di questa siccità è ovviamente da attribuire alla mancanza di piogge, soprattutto al Sud.

A definire le zone rosse è l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), sulla base dei dati raccolti dagli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici che effettuano il monitoraggio costante, in sette distretti idrografici, ripartiti in tutto il territorio nazionale.

Il monitoraggio evidenzia quattro scenari di severità idrica:

  • Situazione normale: scenario non critico;
  • Scenario di severità idrica bassa, nel quale la domanda idrica è ancora soddisfatta, ma si evidenzia un trend peggiorativo;
  • Scenario di severità idrica media, che scatta quando lo stato di criticità s’intensifica, perché le portate in alveo risultano inferiori alla media;
  • Situazione grave, ovvero lo scenario di severità idrica alta.