rappresentanza sindacale lavoroConfcommercio, Cgil, Cisl e Uil hanno siglato a Roma l’accordo sulla rappresentanza per la sottoscrizione dei contratti collettivi. Presso la sede di Confcommercio a Roma è stato firmato tra Confcommercio, Cgil, Cisl e Uil l’accordo sulla rappresentanza per la sottoscrizione dei contratti collettivi. L’intesa regola la contrattazione collettiva, la misurazione della rappresentatività e le forme di rappresentanza in azienda.

 

Nel testo le parti affermano di ribadire che “le materie delle relazioni sindacali e della contrattazione sono affidate all’autonoma determinazione delle parti”. Quattro i criteri di misurazione della rappresentatività: si tratta del numero di deleghe per la trattenuta del contributo sindacale, dei consensi ottenuti alle elezioni delle Rsu, del numero di pratiche per la disoccupazione certificate dall’Inps e del numero di vertenze individuali o collettive rappresentate dalle sigle sindacali nei tre anni antecedenti alla firma del contratto nazionale. In sede definizione delle regole applicative dell’accordo saranno fissati i pesi di questi quattro criteri per il calcolo della raprpesentatività.

 

L’accordo stabilisce che possono partecipare alle trattative per il contratto nazionale le sigle che abbiano una rappresentatività non inferiore al 5% e che siano “efficaci ed esigibili per tutti” i contratti sottoscritti da organizzazioni che abbiano almeno il 50%+1 della rappresentanza. Il testo condiviso da Confcommercio e dalle tre sigle confederali promuove anche la contrattazione disecondo livello sia a livello territoriale che aziendale chiedendo al governo di “incrementare, rendere strutturali, certe e facilmente accessibili tutte le misure che già hanno dimostrato reale efficacia volte ad incentivare, in termini di risuzione di tasse e contributi, la contrattazione di secondo livello che collega aumenti di retribuzione al raggiungimento di obiettivi di produttività”.