rapporto-poverta-educativa-minorile-italia-2019Presentato il Rapporto sulla povertà educativa minorile in Italia 2019: nel 2005 era assolutamente povero il 3,9% dei minori di 18 anni, ora il dato è il triplo.


Sono i minori i più colpiti dalla povertà assoluta. Nel 2005 era assolutamente povero il 3,9% dei minori di 18 anni, un decennio dopo la percentuale è triplicata, e attualmente supera il 12%. È quanto emerge dal secondo Rapporto sulla povertà educativa minorile in Italia presentato  a Roma al Centro Congressi Università Sapienza dall’associazione ‘Con i Bambini’.

Più si è giovani e più si rischia la povertà assoluta

“Questa crescita – si legge ancora nel testo – ha allargato il divario tra le generazioni. Nell’Italia di oggi più una persona è giovane, più è probabile che si trovi in povertà assoluta. L’Italia ha quindi un enorme problema con la povertà minorile e giovanile da affrontare che non riguarda solo la condizione economica attuale. Riguarda soprattutto il futuro, la possibilità, anche per chi nasce in una famiglia povera, di avere a disposizione gli strumenti per sottrarsi da adulto alla marginalità sociale.

Contro la povertà garantire pari opportunità formative

Le famiglie più povere sono generalmente quelle con minore scolarizzazione. L’incidenza della povertà assoluta è infatti più che doppia nei nuclei familiari dove la persona di riferimento non ha il diploma. Contrastare la povertà nella fascia più giovane della popolazione significa offrire concretamente a tutti i bambini e gli adolescenti, a prescindere dal reddito dei genitori, uguali opportunità educative. Infatti, rispetto alla media europea, l’Italia tende a investire meno in istruzione”.

“Con il secondo rapporto sulla povertà educativa minorile in Italia, abbiamo voluto focalizzare l’attenzione sulla presenza e accessibilità dei servizi per i minori nel nostro Paese. Il lavoro dell’Osservatorio Openpolis-Con i Bambini è molto importante per due ordini di motivi – ha spiegato Carlo Borgomeo presidente dell’impresa sociale Con i Bambini-. Da una parte la conoscenza sempre più approfondita e puntuale del fenomeno della povertà educativa è indispensabile per orientare le attività promosse dal Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, dall’altra contribuisce in modo decisivo all’azione di advocacy, che resta un obiettivo centrale della nostra iniziativa. Aggredire in modo puntuale e organico il fenomeno della povertà educativa minorile, non riguarda solo la sfera dei diritti, seppur importante, ma anche il tema dello sviluppo del Paese”.