Sicuramente la Calabria ha tanti problemi, ma non so quanto la Calabria, possa essere ritenuta una terra perduta ed irrecuperabile, anche perché bisognerebbe capire cosa si intende per perduta e quindi per irrecuperabile.
Molte volte sono i calabresi stessi a dire che la Calabria è perduta e irrecuperabile, ma questa cosa detta da un calabrese, ha un sapore completamente diverso, rispetto ad una affermazione fatta dal giornalista Corrado Augias, che sicuramente non è uno che si è particolarmente sprecato per i problemi che affliggono la Calabria.
Quindi, verrebbe subito da dire: “continua a farti i fatti tuoi come hai fatto fino adesso” o “caro Corrado, ma quante volte sei stato in Calabria e quanto la conosci, per poter fare un’affermazione di questo tipo?”.
Critiche costruttive e non a priori
Per criticare un libro, prima bisognerebbe leggerlo, con la voglia e la cultura per poterlo capire. Non si tratta di difendere l’indifendibile, di nascondere i problemi che affliggono la Calabria. I problemi ci sono e anche tanti.
Ma dire che la Calabria è irrecuperabile, significa che il suo popolo è irrecuperabile, non certo la natura e i suoi manufatti che per quanto orribili si possono sempre buttare e rifare.
E non si vuole neanche stare a mettere sulla bilancia i suoi pregi, anche perché i pregi di un popolo, sono sempre dei punti di vista.
Non si vuole neanche fare vittimismo per una frase stupida, proprio perché la riteniamo stupida, da non sprecarci molto tempo.
Poi però, dopo qualche giorno, capiamo che forse il nostro caro Augias ha proprio difficoltà a mirare il vaso, con la complicità di qualche collega che non se ne rende conto, pagata con i soldi dei contribuenti.
La TV di Stato
La RAI teoricamente dovrebbe essere la TV di Stato, quella che il popolo è costretto a pagare con la bolletta dell’energia elettrica.
Quel popolo che per Augias e la sua collega è diventato un popolo pericoloso, in quanto per come dice Augias:
“C’è un pericolo incombente, stando ai sondaggi il centrodestra vince e se vince avrà la mano vincente anche sull’elezione del prossimo Presidente della Repubblica e questo sarebbe un disastro”.
A prescindere dalla posizione che ognuno di noi può avere rispetto al panorama politico italiano, la frase tradotta in soldoni significa, che avendo la percezione che il popolo voterebbe il centrodestra, non bisogna andare al voto.
Ossia, non si deve fare la volontà del popolo, a meno che la volontà del popolo non coincida con quello che lui ritiene sia corretto.
Beh! Direi proprio un bell’esempio di democrazia, sfruttando il canale televisivo del popolo italiano.
A questo punto, bisogna cominciare ad avere dei forti dubbi proprio sul soggetto, che in pochi giorni non è riuscito a mirare il vaso per ben due volte, come qualsiasi fascista di sinistra, in quanto non si può certo parlare di una fede politica, che di per sé, non può ammettere l’oppressione di chi la pensa diversamente.
Forse, anche quel suo spirito, contro il popolo calabrese, comincia a delinearsi in altro modo edavere una certa coerenza con il pensiero del nostro caro Augias, che prima forse avevamo un po’ sottovalutato.
Fonte: articolo di Roberto Recordare