Il direttore generale di Confcommercio, Francesco Rivolta, è intervenuto a nome di Rete Imprese Italia presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato in tema di riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche.
“Una Pubblica Amministrazione snella ed efficiente, con procedure semplici e poco onerose, resta per Rete Imprese Italia priorità imprescindibili per il rilancio della competitività del sistema imprenditoriale, perché liberare le imprese dagli oneri e dalle complicazioni burocratiche significa non solo semplificare la vita degli imprenditori, ma soprattutto recuperare risorse da destinare ad investimenti e sviluppo”: l’ha detto in audizione in Senato Francesco Rivolta, direttore generale di Confcommercio parlando a nome di Rete Imprese Italia sulla riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche. In particolare, parlando della riorganizzazione delle Camere di Commercio, Rivolta ha evidenziato alla Commissione “Affari Costituzionali” che Rete Imprese Italia valuta molto negativo il criterio dell’abolizione del diritto annuale, che comporterà una diminuzione delle risorse di 800 milioni sul bilancio delle Camere stesse.
Di conseguenza, le Camere di Commercio, per l’esercizio delle proprie funzioni, potrebbero contare esclusivamente sul finanziamento derivante dai diritti di segreteria e dagli altri servizi, che ammontano a circa 468 milioni di euro, e non sarebbero in grado di assolvere ai compiti istituzionali di promozione dello sviluppo economico, funzione che contribuisce in misura significativa alle economie dei territori. Sempre in tema di camere di Commercio Rete Imprese Italia segnala la necessità di semplificare le procedure di composizione degli organi camerali e soprattutto di ridurre l’elevato livello di contenzioso che ancora oggi ne caratterizza il rinnovo.
Designazione dunque dei consiglieri da parte delle organizzazioni di rappresentanza delle categorie economiche, ma occorre anche ripensare i criteri previsti per la partecipazione delle associazioni alle procedure di designazione deli amministratori camerali, limitando la facoltà di concorrere alla loro nomina alle sole organizzazioni maggiormente rappresentative delle imprese, firmatarie di contratti collettivi nazionali di lavoro. Negativo il giudizio anche sul trasferimento delle funzioni della tenuta del Registro imprese al Ministero dello Sviluppo Economico. Per il soggetto unitario di rappresentanza delle pmi e dell’impresa diffusa, infatti, l’obiettivo di tale intervento è poco chiaro visto che il Registro è una delle best pratices dell’Amministrazione italiana e il suo trasferimento comporterebbe un aggravio di costi Sarebbe più opportuno intervenire per migliorare e razionalizzare l’attuale impianto del Registro stesso, superandone la suddivisione provinciale, senza tuttavia operare stravolgimenti e trasferimenti di competenze.
Il direttore generale di Confcommercio ha infine sintetizzato altri tre aspetti: necessità di introdurre correttivi allo Sportello Unico, affidando in caso di SCIA la gestione telematica delle pratiche SUAP alle Camere di Commercio in maniera omogenea per tutti i Comuni italiani, anche al fine di facilitare l’operatività delle Agenzie per le Imprese; necessità della definizione puntuale delle attività sottoposte a SCIA per eliminare le ambiguità che ne limitano il funzionamento evidenziando l’esigenza del coinvolgimento del Ministro dello Sviluppo Economico; giudizio positivo sulla previsione del documento unico con i dati di proprietà e di circolazione dei veicoli, anche se è necessaqrio il definitivo superamento del doppio archivio pubblico dedicato ai veicoli. Rete Imprese Italia propone a questo riguardo di introdurre la Carta di Identità dei veicolo per tracciare tutta la vita di ogni automezzo.
FONTE: Confcommercio