Il documento punta al contrasto all’immissione sul mercato e vendita di prodotti contraffatti o pericolosi
Lotta ai prodotti contraffatti. Con questa ‘missione’ è stato sottoscritto oggi nella prefettura di Roma il ‘Protocollo anticontraffazione 2014‘ con l’obiettivo di contrastare l’immissione sul mercato e la vendita di prodotti contraffatti, o pericolosi, per i riflessi negativi sulla sicurezza dei consumatori, sulla contraffazione tra imprese, sulla disoccupazione e sul gettito fiscale.
I prodotti contraffatti sono inoltre fonte di finanziamento delle organizzazioni criminali e di sfruttamento di soggetti socialmente deboli. Il documento istituisce l’Osservatorio provinciale in materia di contraffazione e sicurezza dei prodotti, con funzioni di monitoraggio e analisi del fenomeno, supporto alle attività di prevenzione e repressione degli illeciti, e anche informazione del consumatore.
Molti i sottoscrittori che si sono impegnati, ciascuno per la propria competenza, nelle attività di contrasto: Camera di commercio, Forze di Polizia, Guardia di Finanza, Roma Capitale, prefettura di Roma, procura della Repubblica, le università Sapienza e Tor Vergata, l’Agenzia regionale protezione ambientale del Lazio (Arpa).
La prefettura diffonderà gli obiettivi del protocollo tra i comuni della provincia, anche attraverso l’istituzione di un apposito tavolo tecnico di consultazione con gli enti locali; istituirà un tavolo periodico di consultazione con la procura della Repubblica, la Camera di commercio, Roma Capitale e le Forze di Polizia, nel quale far confluire le informazioni raccolte per coordinare iniziative di verifica e controllo congiunte; sollecitarà l’adesione al protocollo delle altre Aziende sanitarie locali della provincia; coinvolgerà la direzione provinciale del Lavoro, l’INAIL e l’INPS per verificare la pericolosità per la salute di chi utilizza macchine e attrezzature non conformi e per partecipare ai periodici controlli congiunti con gli altri enti; coinvolgerà l’ufficio scolastico regionale per diffondere nelle scuole la conoscenza del fenomeno e le sue conseguenze e pericoli.
FONTE: Ministero dell’interno