Continua la protesta dei tassisti con due nuovi scioperi in arrivo, che provocheranno diversi disagi nelle maggiori città. Vediamo di che si tratta.
Protesta tassisti nuovi scioperi: da giorni, i tassisti protestano contro il Ddl Concorrenza, specialmente l’articolo 10, che riguarda il tema della liberalizzazione del settore.
La protesta interessa tutta Italia: il primo sciopero del mese di luglio si è svolto il 5 e il 6 luglio. I tassisti, in quell’occasione, avevano preso d’assalto Palazzo Chigi, rompendo anche il cordone della polizia.
Ma sono previsti altri scioperi per questa settimana. Vediamo di cosa si tratta.
Protesta tassisti: ecco i nuovi scioperi in arrivo
La protesta, come detto, non si ferma e sono previsti due scioperi per questa settimana.
Mercoledì 20 e giovedì 21 luglio 2022 i tassisti incroceranno le braccia per aderire ad uno sciopero nazionale. Sono previsti, infatti, numerosi disagi nelle città principali d’Italia, come Milano, Roma, Torino e Napoli.
A scioperare saranno Ugl Taxi, Usb Taxi, Federtaxi Cisal, Unica Cgil, Uti, Fit Cisl, Tam, Claai, Satam, Or.sa Taxi, Fast Confsal Taxi, Uritaxi, Unimpresa, Ati Taxi, Associazioni Tutela Legale Taxi e Silvio, che hanno diramato anche un comunicato stampa.
Nel comunicato si dice:
“Alla luce delle dimissioni presentate dal primo ministro, Mario Draghi, al Presidente Mattarella e da questo poi respinte, l’attività parlamentare, sia d’aula che di Commissione, è sospesa”, ha iniziato la nota. “Fermo restando che, ad oggi, resta fissato lo sciopero per i giorni 20 e 21 luglio, rimarremo vigili sugli sviluppi dell’attività parlamentare, con particolare riferimento al Ddl Concorrenza. Pertanto, sospendiamo il presidio presso Palazzo Chigi”.
Protesta tassisti: i motivi dello sciopero
Lo sciopero si svolgerà a causa dell’art. 10 del nuovo Ddl Concorrenza, che prevede la liberalizzazione della categoria, aprendo alla possibilità di concorrenza di Uber.
I tassisti richiedono una maggiore tutela per la loro categoria, soprattutto dopo aver speso migliaia di euro per una licenza che rischia di essere superata dalla concorrenza di Uber.
Attualmente, il Ddl Concorrenza è alla Camera, ma l’art.10 non è stato ancora affrontato. Alcune fonti parlamentari hanno detto che si ipotizza una riformulazione dell’articolo, così da poter accontentare tutte le parti.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it