Mentre il Ministro degli Interni Salvini ribadisce che i porti italiani sono chiusi, è in corso la protesta dei sindaci contro il decreto sicurezza, legge che dispone misure su alcuni delicati temi come il terrorismo, la lotta alle Mafie, la pubblica sicurezza e l’immigrazione.
I sindaci di cinque importanti città, Palermo, Napoli, Firenze, Reggio Calabria e Parma, si sono opposti all’applicazione del decreto sicurezza voluto dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini e approvato dal Parlamento.
I sindaci hanno promesso di disobbedire ad alcune disposizioni contro gli stranieri che considerano incostituzionali e in violazione dei diritti umani.
Salvini ha risposto annunciando che i sindaci che non applicheranno la legge saranno denunciati.
Il “decreto sicurezza” era già stato molto contestato per aver costretto centinaia di stranieri presenti regolarmente in Italia, tra cui numerosi bambini, ad abbandonare alloggi e percorsi di integrazione e a vivere per strada.
“Chi non rispetta il Decreto Sicurezza e aiuta i clandestini, tradisce l’Italia e gli Italiani e ne risponderà davanti alla Legge e alla Storia. Io comunque non mollo”, scrive su facebook il vicepremier Matteo Salvini.
Le dichiarazioni dei sindaci
“Non posso essere complice di una violazione palese di diritti umani”. È per questo motivo che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha dato ordine di sospendere il decreto sicurezza a Palermo.
Continua Orlando: “In un quadro di riferimento che alimenta, con il contributo di questo governo, l’odio contro i diversi il decreto 132 del 2018 costituisce un esempio di provvedimento disumano e criminogeno”.
Posizione avallata anche da De Magistris, che si rivolge al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, criticando le sue posizioni sui migranti.
“Credo che lasciare delle persone e dei bambini in mezzo al mare sia un crimine, non solo una cosa immorale, indegna e indecente. Poi sarà la storia a giudicarli e mi auguro anche qualche tribunale. Di fronte ai crimini non c’è solo l’accusa politica, lo sdegno o la mobilitazione civica ma esistono anche i tribunali.”
La nave Sea Watch con 32 migranti a bordo salvati il 22 dicembre scorso è stata autorizzata da Malta ad entrare in acque maltesi ma solo per ricevere assistenza.
Ricordiamo che il 22 dicembre la nave ha salvato 32 persone tra cui dei bambini. Vaga ancora nel Mediterraneo senza un approdo mentre a bordo le condizioni sanitarie vanno deteriorandosi.