Il Frecciarossa Roma-Pompei è stato prorogato per tutto il 2024: ecco i numeri per il collegamento tra la Capitale e gli scavi.
Nonostante alcune polemiche, legate alla sporadicità dei viaggi, il treno Frecciarossa, che collega Roma a Pompei, è stato prorogato per tutto il 2024.
Vediamo allora i numeri degli ultimi mesi.
Prorogato Frecciarossa Roma-Pompei: il collegamento sarà attivo per il tutto il 2024
Il 16 luglio scorso, è stato inaugurato il Frecciarossa Roma-Pompei, che collega la Capitale agli scavi di Pompei. Il treno, fino ad oggi, è partito ogni terza domenica del mese, con partenza da Termini, una fermata a Napoli Centrale e poi l’arrivo a Pompei.
Secondo i dati di Trenitalia, relativi al primo trimestre, sono stati oltre 3mila i passeggeri che hanno scelto il Frecciarossa per visitare gli scavi. Con una media di più di 300 viaggiatori ogni domenica.
Ecco le parole del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano:
“Un interesse che trova conferma anche nelle mille prenotazioni per il mese di ottobre, compreso il ‘tutto esaurito’ registrato domenica 15 ottobre.
Visti gli ottimi risultati, il collegamento è stato confermato da Trenitalia anche per il 2024 e sarà effettuato tutte le domeniche, con corse straordinarie anche nei giorni festivi, come ad esempio il 1° novembre e l’8 dicembre. Questo servizio rientra nelle iniziative di valorizzazione del patrimonio e delle eccellenze italiane da parte del Gruppo FS e del MiC, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di un turismo culturale promuovendo l’utilizzo del treno, mezzo sostenibile per eccellenza”.
Quali saranno gli orari
Il Frecciarossa Roma-Pompei partirà tutte le domeniche da Roma Termini alle ore 8.53 e, in meno di due ore, dopo una fermata nella stazione Napoli Centrale, arriverà a Pompei alle ore 10.40.
Ad attendere i viaggiatori, poi, ci sarà una navetta che li condurrà all’ingresso degli scavi archeologici.
Il ritorno è fissato alle 18.40 da Pompei, per arrivare a Roma Termini alle ore 20.55, confermata intermedia a Napoli Centrale alle ore 19.23.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it