La legge annuale per il mercato e la concorrenza suscita perplessità e dubbi sulle disposizioni riguardanti le concessioni degli ambulanti dopo la concessione di una proroga di ben 12 anni: a evidenziarlo è stato direttamente il Quirinale nella figura del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il presidente Mattarella, pur avendo promulgato la legge, ha inviato un monito al presidente del Senato, Ignazio La Russa, al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, auspicando ulteriori interventi da parte del Governo e del Parlamento per risolvere i contrasti con il diritto europeo e le decisioni giurisdizionali definitive.
Occorre rivedere la proroga di 12 anni sulle concessioni per gli ambulanti?
La legge, entrata in vigore il 31 dicembre 2023, secondo il presidente Mattarella, ha il difetto di accrescere l’incertezza normativa, rendendo necessario garantire la certezza del diritto e un’interpretazione uniforme della legge da parte di tutti i soggetti coinvolti.
Il punto dolente della norma è la proroga delle concessioni esistenti per gli ambulanti, estesa a 12 anni, risultata più lunga rispetto ai nuovi affidamenti con gara, i quali prevedono una durata di 10 anni. Questa discrepanza ha sollevato critiche da parte del Capo dello Stato, definendo la proroga attuale “eccessiva e sproporzionata“.
L’articolo 11 della legge, oggetto di particolare critica, stabilisce che le nuove concessioni per l’esercizio del commercio su aree pubbliche saranno rilasciate tramite procedure selettive della durata di 10 anni. Tuttavia, la legge prevede deroghe significative a questa regola, mantenendo l’efficacia delle concessioni assegnate con procedure selettive precedenti, così come delle concessioni già riassegnate dal decreto Rilancio del governo Conte bis.
Il presidente Mattarella ha pertanto sottolineato come l’art. 11 contenga numerose “perplessità di ordine costituzionale”. In particolare, ha evidenziato la proroga automatica dei rapporti in essere per un periodo di 12 anni, ritenuto incompatibile con i principi sostenuti da varie istanze giuridiche in materia di apertura al mercato dei servizi.
Inoltre, secondo il Quirinale il decreto Rilancio, al quale l’articolo 11 fa riferimento, prevede ulteriori complicazioni, come il termine aggiuntivo di sei mesi per i procedimenti di rinnovo delle concessioni non ancora conclusi per inerzia dei comuni.
In conclusione, la legislazione annuale per il mercato e la concorrenza è oggetto di incertezze e valutazioni critiche: per questo motivo Mattarella auspica che si intervenga al più presto per affrontare le problematiche di divergenza con il diritto europeo e le sentenze giurisdizionali, assicurando la stabilità giuridica e il rispetto dei principi di competizione.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it