processo-per-stalkingAmmessa per la prima volta in Italia, in un processo per stalking, la costituzione di parte civile di un comune.


Il Tribunale di Enna, in composizione monocratica, giudice Dott. Francesco Paolo Pitarresi, con un’ordinanza senza precedenti,  ha ammesso per la prima volta, in Italia, in un processo per stalking, la costituzione di parte civile di un comune.

 

Si tratta del Comune di Troina ove è residente la donna, vittima del reato.

 

Ancora una volta lo studio legale “TIMPANARO & PARTNERS” di Nicosia – esperto in diritto di famiglia e diritto penale della famiglia – porta all’attenzione dei giudici una originalissima fattispecie, mai affrontata prima dalla giurisprudenza, così come a suo tempo il diritto di visita on line sul web da parte del genitore separato o l’affidamento di minori a madre omosex.

 

In un processo per stalking ai danni di M.F., cittadina residente in Troina, il Comune, difeso dall’avvocato Salvatore Timpanaro, ha chiesto ed ottenuto l’ammissione della costituzione di parte civile contro F.I., imputato di stalking.

 

La vicenda

 

La Procura ennese ha contestato all’imputato il delitto di atti persecutori (noto come stalking) ai danni della moglie separata per averla pedinata, sia con un investigatore privato, sia mediante l’utilizzo di un’applicazione di geolocalizzazione, abusivamente installato sul telefono della medesima; nonché per averla molestata con continue  telefonate, numerosi messaggi e minacciata, ingenerando nella vittima uno stato di ansia e di paura, costringendola a cambiare le proprie abitudini di vita, dal 2014 sino ad oggi.

 

Il Sindaco di Troina Fabio Venezia e la sua giunta hanno fortemente voluto la costituzione di parte civile che è stata ammessa dal Tribunale sul presupposto che lo Statuto dei Comune di Troina – modificato nel 2014 proprio per volere del Sindaco Fabio Venezia – ha introdotto tra i suoi principi fondamentali che

 

“l’Ente favorisce l’obiettivo delle pari opportunità tra uomini e donne secondo il principio dell’uguaglianza nella diversità.”

 

L’Avv. Timpanaro, nel corso della sua lunga ed appassionata arringa, ha sottolineato che

 

“il Comune di Troina [città antica e nobilissima,  medaglia d’oro al merito civile per gli eroici fatti dell’agosto del 1943 e recentemente insignita del titolo di Città con decreto del Capo dello Stato nel dicembre del 2015] ed il suo giovane Sindaco Sebastiano Fabio Venezia a capo dell’Amministrazione Comunale, ritengono la costituzione di parte civile nel presente processo un atto politico di grande valore simbolico; atto che vuole testimoniare la condanna ferma di ogni forma di violenza perpetrata sulle donne e la solidarietà della cittadinanza alle donne vittime di violenza di genere, in coerenza con lo statuto comunale e la delibera giuntale adottata sin dal 2013.”

 

Già con la delibera di G.M. n. 150 del 14 novembre 2013, su proposta del Sindaco, la Giunta Municipale di Troina ha adottato un provvedimento di carattere generale –  avente ad

 

oggetto: condanna atti di violenza sulle donne e costituzione parte civile del comune in eventuali procedimenti penali riguardanti casi di maltrattamento di cittadine residenti a Troina”  con la quale si è deliberato di far costituire il Comune parte civile nei procedimenti penali relativi a casi di violenza sulle donne residenti a Troina ”.

 

Il difensore del Comune ha prodotto in udienza un’ampia rassegna stampa per dimostrare l’attività in concreto svolta, negli anni, dall’amministrazione comunale di Troina contro la violenza sulle donne.

 

In udienza, inoltre, è stata ammessa anche la costituzione di parte civile dell’Associazione onluss “DONNEINSIEME”-“Sandra Crescimanno”, in persona della Presidente  Calogera GRASSO, presente in dibattimento, difesa dall’Avv. Arianna Pagliazzo del foro di Enna,  partner dello Studio Timpanaro. 

 

L’avvocato Timpanaro a margine dell’udienza ci ha dichiarato:

 

la decisione del Tribunale di Enna, adottata nella sua composizione apicale e più autorevole, da parte del Presidente Dott. Francesco Paolo Pitarresi, è una decisione estremamente innovativa, che riconosce una dimensione pubblica al danno derivante dal reato di stalking. Non risultano precedenti analoghi in materia. I precedenti rinvenuti in giurisprudenza riguardano solo casi di femminicidio  come l’ammissione del Comune di Avetrana nel processo di Sara Scazzi o del Comune di Enna nel processo per l’uccisione di Vanessa Scialfa.

 

 

I comuni purché proclamino principi analoghi a quelli adottati dal Comune di Troina nel suo statuto e nella delibera generale del 2014 potranno, d’ora in poi, costituirsi parte civile nei processi per stalking in difesa delle proprie cittadine vittime di detto odioso delitto.”