Il Tribunale di Roma dice “no” al prezzo libero di locazione degli immobili di edilizia convenzionata.
Una pronuncia che potrebbe mettere ordine, e fare anche giustizia, nella giungla del mercato degli affitti immobiliari. È quella emessa lo scorso 9 aprile dal Giudice del Tribunale di Roma Elena Caretta in merito all’intimazione di sfratto per morosità notificata dal locatore ad un 60enne romano, difeso dall’Avvocato dell’Associazione Codici Marcello Padovani. L’uomo vive in affitto in un appartamento di edilizia convenzionata e su questo aspetto si è basata la decisione del Giudice.
Siamo di fronte ad una pronuncia molto importante – commenta l’Avvocato di Codici Marcello Padovani – il Giudice non solo ha rigettato l’intimazione dello sfratto, ma ha chiesto anche di accertare il canone dovuto, perché l’immobile è di edilizia convenzionata e non può essere applicato il prezzo libero di mercato”.
Nella prossima udienza, il Giudice indicherà le prove utili a determinare nel dettaglio la cifra del canone che dovrà versare il 60enne. Il contratto firmato, infatti, è nullo nella parte del prezzo, che deve essere ridefinito, con conseguenze anche retroattive.
L’affittuario dovrà essere risarcito delle somme pagate in più fino a questo momento – spiega l’Avvocato di Codici Marcello Padovani – non sappiamo ancora di che cifre parliamo, ma di sicuro la pronuncia del Tribunale di Roma rappresenta un precedente importantissimo. Finora si è sempre discusso del prezzo massimo di cessione degli immobili, finalmente adesso c’è anche quello delle locazioni, che per gli immobili di edilizia convenzionata non può seguire il mercato. Parliamo di un caso avvenuto nella capitale, ma quanto stabilito dal Giudice riguarda tutta Italia”.