Audizione di Confcommercio presso le commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera sull’obbligo di accettare pagamenti con moneta elettronica. Per il vicepresidente Stoppani “bisogna risolvere il problema di costi, noleggio e manutenzione dell’hardware, oltre agli oneri bancari”. E in ogni caso il provvedimento “crea confusione e incertezze”.

L’installazione del Pos per le imprese e liberi professionisti, obbligatorio dallo scorso 30 giugno, ha causato ”confusione e  incertezze”. L’avvio del servizio e le commissioni sui pagamenti ”rappresentano, soprattutto per le imprese con margini di redditività ridotti,  un ulteriore aggravio a carico di settori già pesantemente  vessati dalla crisi”. Lo ha affermato Confcommercio nel corso di un’audizione nelle commissioni riunite Finanze e Attività produttive alla Camera, nell’ambito della discussione di tre risoluzioni sulla revisione della disciplina che riguarda l’obbligo di accettare pagamenti mediante carte di debito e misure a sostegno del commercio elettronico.

Nell’attuale contesto, ”gli oneri ricadono solo ed unicamente sulle imprese, lasciate peraltro sole a cercare di strappare, da una posizione di minorità, condizioni contrattuali dignitose da soggetti che spesso sembrano operare in condizioni di vero e proprio oligopolio. Se l’ nteresse è collettivo – ha spiegato il vicepresidente Lino Enrico Stoppani – è necessario che tutti i soggetti coinvolti abbiano a percepirne i vantaggi, e non solo gli intermediari finanziari che gestiscono i sistemi di pagamento”.

Confcommercio individua peraltro punti di criticità nella gestione degli incassi attraverso carte di pagamento, che vanno superate con alcuni interventi. Tra questi, la necessità di introdurre tutele a favore dell’esercente in presenza di uso improprio delle carte di pagamento, ad esempio nei casi di furto e di clonazione; necessità che si avverte anche nei casi di vendita per corrispondenza, in cui occorre fornire agli operatori commerciali regole certe e chiare.
Inoltre, bisogna superare i problemi derivanti da situazioni di intasamento delle linee che generano rallentamenti o interruzioni del servizio. Vi è la necessità, infine, di semplificare le procedure amministrative nella fatturazione del servizio che, nei casi di imprese con più POS e più punti di vendita, comportano complicazioni”.
FONTE: Confcommercio
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