Il cammino della proposta di legge per istituire una Giornata nazionale in memoria delle vittime degli errori giudiziari sembra essersi arenato in Parlamento: le forze di opposizione si oppongono e si astengono, scatenando l’ira di Gaia Tortora, la figlia di Enzo Tortora.
L’iniziativa, sostenuta da Italia Viva e dal suo capogruppo alla Camera Davide Faraone, mirava a designare il 17 giugno, giorno dell’arresto di Enzo Tortora nel 1983, come data simbolica. Tuttavia, la strada per l’approvazione appare in salita, tra divisioni politiche e critiche pubbliche.
Le polemiche sulla giornata per le vittime degli errori giudiziari: stallo in Parlamento
Nonostante le aspettative di un ampio consenso, il testo base ha incontrato ostacoli significativi. Il Movimento 5 Stelle, pur avendo dato un primo via libera, ha poi votato contro, mentre il Partito Democratico si è astenuto. Questa situazione ha portato l’Ufficio di presidenza della Commissione a richiedere il rinvio della discussione in aula, inizialmente prevista per il 16 dicembre. Le proposte di legge abbinate (A.C. 441, A.C. 1657 e A.C. 1694) condividono l’obiettivo di istituire una giornata commemorativa, ma divergono sulla denominazione, oscillando tra riferimenti espliciti a Enzo Tortora e titoli più generici.
Il caso Tortora come simbolo
La scelta del 17 giugno non è casuale: quel giorno del 1983, il celebre giornalista e conduttore televisivo Enzo Tortora fu arrestato con accuse gravissime, poi dimostratesi infondate. Dopo essere stato condannato in primo grado, venne assolto in appello nel 1986 con la formula “per non aver commesso il fatto” e “perché il fatto non sussiste”, sentenza confermata dalla Cassazione l’anno successivo. Tortora trascorse sette mesi in carcere e sei agli arresti domiciliari, un percorso giudiziario che lo rese simbolo delle storture del sistema legale.
La posizione di Gaia Tortora
La discussione si è estesa ai social grazie all’intervento di Gaia Tortora, figlia del giornalista, che ha criticato pubblicamente l’astensione del PD. Su X, ha condiviso un resoconto del dibattito accompagnato da parole dure: “Il PD si è astenuto. Leggete la motivazione sul caso Tortora. Fate pietà, davvero”. Gaia Tortora ha anche chiarito di aver richiesto che la giornata non fosse intitolata esplicitamente a suo padre, per renderla un simbolo universale, una posizione confermata da Davide Faraone: “Abbiamo modificato la proposta originaria mantenendo il 17 giugno, ma senza il nome di Enzo Tortora”.
Il PD. Si è astenuto. E vi prego di leggere la “motivazione” sul caso Tortora. Fate pietà,davvero. E aggiungo che la sottoscritta ha chiesto appositamente che fosse una data simbolo si ma senza il nome. Affinché sia ciò che penso. Per tutti. Bene comune. Senza nomi. pic.twitter.com/6go5f06BrU
— Gaia Tortora🐦 (@gaiatortora) December 11, 2024
Reazioni politiche
Le dichiarazioni di Gaia Tortora hanno generato un vivace dibattito, suscitando reazioni anche all’interno del Partito Democratico. La deputata Marianna Madia ha dichiarato: “Le parole di Gaia Tortora non saranno vane e aiuteranno il PD a fare una discussione seria”. Lia Quartapelle ha aggiunto: “La memoria di Enzo Tortora merita rispetto, non tentennamenti”, auspicando un ripensamento dell’astensione del partito. Anche il senatore Filippo Sensi ha espresso il desiderio di vedere un passo avanti su questa tematica: “Quando parla Gaia Tortora, bisogna prendere nota con rispetto e senso delle cose”.
Una riflessione condivisa
La proposta di legge per istituire una giornata dedicata alle vittime degli errori giudiziari punta a mantenere vivo il ricordo di coloro che hanno subito ingiustizie da parte del sistema legale. Tuttavia, le difficoltà politiche e le divisioni emerse rischiano di ostacolare un progetto che mira a rappresentare un “bene comune”, come auspicato dalla stessa Gaia Tortora. Resta da vedere se il Parlamento riuscirà a superare gli ostacoli attuali per trasformare questa iniziativa in realtà.