pizza napoletanaPizze gratuite ai senzatetto e tanti eventi per promuovere la candidatura dell’arte della pizza e dei pizzaiuoli napoletani a patrimonio culturale immateriale dell’Umanità UNESCO.

 


L’arte della Pizza Napoletana presto patrimonio dell’UNESCO? È questa la novità annunciata nel corso di un incontro al quale hanno preso parte anche Alfonso Pecoraro Scanio, promotore della campagna e della petizione #pizzaUnesco che ha già raggiunto 1.200.000 firme, e l’assessore alle Attività Produttive, Enrico Panini, in rappresentanza del Comune di Napoli.

 

L’arte dei pizzaiuoli napoletani presto patrimonio immateriale dell’Unesco. Quest’anno la decisione. I beni UNESCO del patrimonio immateriale dell’umanità.

 

 

“Finalmente – ha annunciato Pecoraro Scanio – siamo nell’anno in cui il dossier della candidatura dell’arte dei pizzaiuoli napoletani sarà esaminato, dal comitato per il Patrimonio immateriale dell’Unesco, nella sessione dal 4 all’8 dicembre che si terrà a Seul”.

 

Il patrimonio immateriale, in base all’elencazione offerta dall’art. 2, par. 2, della Convenzione, è individuabile in 5 settori (tradizioni ed espressioni orali, ivi compreso il linguaggio, in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale; le arti dello spettacolo; le consuetudini sociali, gli eventi rituali e festivi; le cognizioni e le prassi relative alla natura e all’universo; l’artigianato tradizionale) che non sono, tuttavia, esaustivi, sia per la difficoltà di assegnare classificazioni precise e schemi predefiniti alla nozione di cultura, ma anche in ragione del carattere intersettoriale di alcune tradizioni orali, come ad esempio nel caso delle pratiche alimentari poiché si integrano con sistemi articolati di relazioni sociali e di significati condivisi collettivamente.