Rifinanziato il Piano Transizione 5.0, ripartono i sostegni per l’efficientamento ecologico: ecco un breve approfondimento sugli incentivi previsti.


È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale all’inizio di agosto il decreto attuativo per dare il via libera alla distribuzione delle risorse del Piano Transizione 5.0.

I finanziamenti

Tra le altre misure proposte, di certo la più interessante per il mondo dell’impresa è rappresentata dall’importante rifinanziamento del blocco degli incentivi, con – 6,3 miliardi di euro stanziati per il biennio 2024-2025.

La Misura, in capo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, deriva direttamente dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si tratta quindi di fondi Europei che sono gestiti e ridistribuiti però a livello nazionale.

Nello specifico questi fondi saranno trasformati in credito d’imposta, con una proporzionalità rispetto alla spesa sostenuta, misurata in base al ‘progresso’ che questa spese andrà a a produrre in termini di ottimizzazione dei processi sotto il profilo energetico, sostenibile e basato sulle energie rinnovabili. Prevista anche una maggiorazione percentuale nel caso di utilizzo di moduli fotovoltaici UE ad alta efficienza energetica.

Altri fondi aggiuntivi potranno essere concessi fino ad un importo complessivamente non superiore a 10.000 euro per tutte le spese obbligatorie di certificazione mentre per un importo non superiore a 5.000 euro potranno coprire le spese sostenute dai soggetti beneficiari non solitamente obbligati, per legge, alla revisione legale dei conti, per adempiere all’obbligo di certificazione.

Piano Transizione 5.0: gli incentivi

L’elenco completo di tutto quanto finanziabile è rintracciabile nell’allegato B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232, ove specificamente previsti dal progetto di innovazione. In aggiunta possono essere anche sostenuti:

  • a) i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy Dashboarding)
  • b) a questi si uniscono i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).

Sono, inoltre,  agevolabili, nell’ambito dei progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi, magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica, ma anche interfaccia tra uomo e macchina con rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro, sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità per gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all‘autoconsumo.

Molta vasta la platea dei soggetti eleggibili alla risorsa alla quale possono accedere tutte le imprese residenti in Italia indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa oltre alle imprese che hanno sede all’estero ma che dimostrino di operare stabilmente anche in Italia.

Come prenotare gli inventivi?

Per prenotare gli incentivi, unica azione possibile in questa fase, la procedura prevede che si acceda alla piattaforma sul sito del Gse, ente incaricato della gestione delle agevolazioni e del credito per conto del Mimit. L’intera procedura per la richiesta del credito d’imposta nell’ambito del Piano Transizione 5.0 per i progetti di innovazione consta di 3 diverse fasi:

  • Comunicazione preventiva
  • Comunicazione relativa all’effettuazione degli ordini
  • Comunicazione di completamento.

Per tutte le informazioni sulla procedura di richiesta è possibile consultare la Guida all’interno del sito GSE.  Sono ammissibili al beneficio i progetti di innovazione avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025.


Fonte: articolo di Rossella Angius