La dovuta manutenzione degli strumenti accertativi riguarderà tutti e quattro i comparti interessati: manifatture (20), servizi (19), commercio (21) e attività professionali (7). Come ogni anno, entro la fine di febbraio, viene reso noto l’elenco degli studi di settore che saranno sottoposti al consueto tagliando di controllo. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, preso atto del parere favorevole espresso dalla Commissione degli esperti nella seduta del 2 dicembre scorso, ha firmato oggi il provvedimento che approva il programma di revisione degli studi applicabili a partire dal periodo d’imposta 2016. Nello stesso atto, alcune modifiche alla modulistica da utilizzare per il 2015.
Le motivazioni del tagliando
L’articolo 10-bis, comma 1, legge 146/1998, per far sì che gli studi di settore mantengano nel medio periodo la loro rappresentatività rispetto alla realtà economica cui si riferiscono, dispone che gli stessi, sentito il parere della Commissione degli esperti, siano soggetti a revisione, al massimo, ogni tre anni dalla data della loro entrata in vigore o dell’ultima revisione.
Sono stati, pertanto, individuati gli studi di settore (con relativi codici di attività) che saranno sottoposti a revisione e che potranno essere applicati a decorrere dal periodo d’imposta 2016, dopo l’ok definitivo espresso, con decreto, dal ministro dell’Economia e delle Finanze.
Tutti gli studi selezionati per essere sottoposti al restyling sono stati scelti in base alla data della loro approvazione, fatta eccezione per il WK01U, destinato ai notai. L’elenco dei 67 studi di settore da revisionare è formato da:
- 20 studi relativi ad attività del settore delle manifatture
- 19 riguardanti il settore dei servizi
- 21 riferiti ad attività del settore del commercio
- 7 riservati ad attività professionali.
Una volta ultimate le elaborazioni programmate, per dar seguito all’atto di indirizzo del ministro dell’Economia e delle Finanze per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2016-2018, potrebbe aver luogo, nei casi ritenuti idonei sulla base delle analisi effettuate, l’accorpamento di più studi. Inoltre, sempre sulla base di analisi ed elaborazioni effettuate, potrà esserci il trasferimento di codici di attività da uno studio di settore a un altro sottoposto a revisione. È infine previsto che, nell’ipotesi di novità normative che escludano determinate categorie di soggetti dall’applicazione degli studi di settore, le attività di revisione saranno conseguenzialmente ripianificate.