Approvati i sette schemi di decreto del Presidente del Consiglio per l’aggiornamento dei Piani di Gestione delle Acque delle sette Autorità di bacino distrettuali italiane.
Il Piano di Gestione delle Acque è lo strumento di pianificazione introdotto dalla direttiva 2000/60/CE, direttiva quadro sulle acque, recepita a livello nazionale con il d. lgs. n. 152/2006.
La direttiva istituisce un quadro di azione comunitaria in materie di acque, anche attraverso la messa a sistema una serie di direttive in materia al fine di:
- ridurre l’inquinamento
- impedire l’ulteriore deterioramento
- e migliorare lo stato ambientale degli ecosistemi acquatici, degli ecosistemi terrestri e delle aree umide sotto il profilo del fabbisogno idrico.
Ai fini di assicurare la partecipazione attiva di tutte le parti interessate, la Direttiva prescrive che i progetti di piano di gestione e le revisioni successive si rendono disponibili un anno prima del termine di pubblicazione del piano, per un periodo minimo di sei mesi. Si tratta di una tempistica adatta ad accogliere tutte le osservazioni scritte.
La sintesi delle misure adottate per la consultazione pubblica e i risultati della stessa, comprese le eventuali modifiche apportate al progetto di piano a seguito delle osservazioni pervenute, costituiscono parte integrante dei piani di gestione.
L’aggiornamento di questi strumenti si è reso necessario a causa dell’impatto che il cambiamento climatico sta avendo sulle nostre risorse.
“In un contesto di cambiamento climatico che mette a crescente rischio gli ecosistemi – spiega il Ministro Gilberto Pichetto – è importante che le Autorità si dotino degli strumenti conoscitivi e programmatori più aggiornati per il governo della risorsa idrica, superficiale e sotterranea, in maniera efficiente”.
Aggiornati i Piani di Gestione delle Acque per le Autorità di bacino distrettuali
I nuovi Piani di gestione relativi ai Distretti Alpi Orientali, del Fiume Po, dell’Appennino Settentrionale, Centrale e Meridionale, della Sicilia e della Sardegna sono stati sottoposti a consultazione pubblica e hanno ottenuto il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni.
Redatti in attuazione alla Direttiva quadro sulle acque, che fissa attraverso un cronoprogramma il raggiungimento dell’obiettivo di uno stato ambientale “buono” per tutti i corpi idrici, i Piani di Gestione delle Acque rappresentanto gli strumenti programmatori per:
- in primo luogo monitorare lo stato e l’uso della risorsa
- successivamente definire il deflusso minimo a livello di distretto
- ed infine effettuare l’analisi economica e la definizione di bilancio idrico.
Si tratta di una serie di step che riguardano l’evoluzione stessa del concetto di tutela della risorsa: si passa da misure volte alla riduzione degli inquinanti nei processi produttivi, per arrivare a che incidano direttamente sul modello di sviluppo, correggendolo nell’ottica della sostenibilità ambientale.
Si ricorda che infine i piani saranno disponibili sui siti web delle autorità distrettuali una volta che risulteranno sottoscritti in maniera definitiva e pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it