La Legge 104 tutela i diritti delle persone con disabilità, ma quale percentuale bisogna avere per potervi accedere? Vediamolo insieme.
Per tutelare i diritti delle persone con disabilità, c’è la Legge 104, il provvedimento legislativo pensato per poter eliminare le difficoltà d’integrazione dei soggetti con handicap, in modo da non ledere la loro dignità fisica, sociale e psichica.
Nella legge, sono previsti molti benefici e sussidi di diverso tipo, come agevolazioni fiscali e contributi economici.
Per poterne usufruire, c’è bisogno che sia riconosciuto lo status di invalido, che varia a seconda delle patologie e della “gravità” della disabilità.
La gravità si riconosce mediante una percentuale.
Vediamo allora quale percentuale di disabilità bisogna ottenere per poter accedere alla Legge 104.
Quali sono le agevolazioni e i benefici per le persone con disabilità con la Legge 104
Innanzitutto, bisogna specificare che un soggetto si trova in una situazione di invalidità se
- è parzialmente o totalmente inabile al lavoro (se è in età da lavoro, quindi con un’età compresa tra 18 e 67 anni);
- manifesta delle difficoltà persistenti a svolgere le funzioni proprie della sua età, quando non è in età da lavoro (quindi se è minorenne o over 60).
Nella maggior parte dei casi, l’invalidità si manifesta come la riduzione permanente della capacità lavorativa per almeno un terzo. Sotto il 34%, infatti, l’invalidità non è rilevata ai fini giuridici.
Come anticipato, la Legge 104 prevede una serie di agevolazioni e benefici, anche se, nella maggior parte dei casi sono riservati a chi ha un handicap grave.
Per “handicap grave”, intendiamo coloro che hanno un’autonomia personale ridotta, correlata all’età, tale da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale, sia nella sfera individuale che quella di relazione.
Tra le principali agevolazioni, ci sono:
- Agevolazioni per abbattere le barriere architettoniche;
- Esenzione nel pagamento del bollo auto;
- Iva agevolata al 4% per l’acquisto o l’adattamento dei veicoli per disabili;
- Permessi retribuiti, di cui possono usufruire sia il soggetto con disabilità che un familiare;
- Prolungamento del congedo parentale.
Legge 104: quale percentuale di invalidità bisogna avere per potervi accedere?
L’invalidità civile viene misurata in percentuali e si va da un minimo del 34% ad un massimo del 100%.
Ecco una tabella delle percentuali, con le principali agevolazioni riconosciute:
- Dal 34%: concessione gratuita di ausili e protesi per patologie accertate;
- Dal 46%: iscrizione alle liste di collocamento mirato;
- Dal 51%: congedo straordinario per cure (se previsto dal contratto collettivo);
- Dal 67%: esenzione pagamento ticket sanitario;
- Dal 74%: assegno mensile di assistenza;
- 100%: erogazione pensione d’inabilità per invalidi totali.
La differenza tra “invalidità” e “handicap”
Spesso si confondono i termini “invalidità civile” e “handicap”, ma sono due concetti distinti, sebbene strettamente correlati. La Legge 104 si basa sull’accertamento dell’handicap e non esclusivamente sulla percentuale di invalidità.
Le principali differenze tra invalidità civile e handicap:
- Invalidità civile: è una valutazione sanitaria che misura la riduzione della capacità lavorativa a causa di una malattia o di una menomazione;
- Handicap: è una condizione sociale che deriva dalla disabilità, ovvero le difficoltà che una persona incontra nell’interagire con l’ambiente circostante a causa della sua condizione.
Per accedere ai benefici della legge 104, è fondamentale il riconoscimento dello stato di handicap. Anche con una percentuale di invalidità minima (34%), è possibile ottenere questo riconoscimento se la disabilità incide significativamente sulla vita sociale e lavorativa.
Ovviamente, bisogna sottolineare che è praticamente impossibile che una persona con handicap non sia anche invalida. La situazione di disabilità che conduce al riconoscimento dell’handicap, infatti, presuppone un grado di invalidità.
Nonostante, in linea teorica, i concetti andrebbero distinti, è praticamente impossibile che la persona con handicap non sia anche invalida.
Il contrario, invece, non è sempre detto, perché un soggetto invalido non è sempre portatore di handicap.
Infine, è importante sottolineare che ogni caso è unico e la valutazione dell’handicap è effettuata da una commissione medica.