Secondo un sondaggio di Federpreziosi Confcommercio, il 16% dei commercianti dichiara un aumento delle vendite tra il 5 ed il 30% e tre su dieci registrano un volume invariato o con un leggero incremento
Per il settore dei dei preziosi sono state parzialmente disattese le previsioni di un 2013 in forte calo rispetto al 2012. L’analisi delle rilevazioni di vendita completate da Federpreziosi Confcommercio all’inizio di febbraio, su un campione di oltre 700 punti vendita, evidenzia come si continui a fare i conti con il segno meno, ma con qualche accenno di ripresa rispetto al pesante biennio 2010-2012. Impensabile, del resto, ipotizzare per il mercato domestico situazioni in controtendenza con gli indici in costante discesa, oramai non solo per i beni voluttuari ma anche per quelli primari, come risulta dagli ultimi dati Istat. Il 30% dei partecipanti all’indagine indica un volume di vendite invariato o con un leggero incremento (fino al 5%), mentre il 16% ha dichiarato un aumento tra il 5 ed il 30%. La restante metà del campione denuncia un calo generalizzato con percentuali variabili. Il 34% lamenta una discesa tra il 5 ed il 20% e la restante parte, pari al 14% del totale, ha subito una flessione tra il 20% ed il 30% ed in alcuni casi (6%) anche oltre. La maggiore richiesta è per la gioielleria tradizionale o artigianale (34%), i monili in argento (32%), gli orologi (30%, al di là delle caratteristiche e della fascia di prodotto), i bijoux (16%). Preferiti nella gioielleria gli anelli con un 12% e gli orecchini con un 9%. Le vendite raggiungono il loro apice nel mese di dicembre (28%), seguito da agosto (17%) maggio (14%), luglio (13%), giugno (10%). Come da consolidata tradizione, il periodo gennaio/marzo resta quello con il minor appeal nei confronti del prodotto orafo. Il 76% del campione conferma che continuano ad esserci occasioni particolari d’acquisto quali il Natale (29%), le comunioni (21%), i matrimoni (17%) e gli anniversari (13%). Segue San Valentino con un non certo esaltante (9%). Eccesso di burocrazia e di pressione fiscale, spesometro, limitazione all’utilizzo dei contanti, redditometro e Il prolungarsi dello stallo nell’attuazione di efficaci politiche economiche costituiscono problemi ormai insostenibili che rischiano seriamente di compromettere la sopravvivenza di molte aziende. Forte la convinzione che una forte azione promozionale nei confronti del gioiello con le sue peculiarità intrinseche e con i suoi contenuti culturali potrebbe favorire il ritorno all’emozionalità dell’acquisto e risvegliare l’interesse verso i preziosi.