Il prossimo 9 maggio saranno 40 anni dalla morte di Peppino Impastato, il giornalista che tanto lottò contro la mafia e che per questo fu barbaramente assassinato. Ecco alcune iniziative per ricordarlo.
Peppino Impastato aveva 30 anni quando morì e da allora, grazie all’incessante lavoro di sensibilizzazione della sua famiglia, del fratello Giovanni e della mamma Felicia, la sua memoria è ricordata e onorata continuamente, con incontri, convegni e dibattiti. In arrivo ci sono una decina di giorni di appuntamenti, tra convegni e dibattiti: si inizia con un convegno alla ex Casa Badalamenti sulle ‘Radici dell’odio’, si prosegue con incontri all’Aula Consiliare ‘Peppino Impastato’ e a quella Civica.
E poi ancora incontri con le scuole, incontri con attori, giornalisti e docenti universitari, quello con il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso. Per finire con il presidio al casolare dove fu ucciso e il successivo corteo da Radio aut (Terrasini) a Casa Memoria Felicia e Peppino impastato (Cinisi). A Casa Memoria, “dove ha vissuto il nostro nucleo familiare, dove si è svolta parte importante nostra storia- racconta all’agenzia Dire Giovanni Impastato, il fratello di Peppino– oggi c’è questo luogo della memoria e dell’accoglienza”. Per l’anniversario della scomparsa “organizziamo una serie di iniziative, dal 2 al 9 maggio. C’è tutto in questi giorni: mostre fotografiche, spettacoli teatrali, concerti“. E poi “l’impegno politico di Peppino, convegni sul lavoro. Ci saranno Susanna Camusso, artisti come Ascanio Celestini, Yo Yo Mundi”.
Il 9 maggio sarà “la giornata più importante. Saremo nel luogo dove è stato ucciso. Verranno scuole da tutta Italia, con loro abbiamo realizzato un progetto, verranno e presenteremo i loro elaborati. Nel pomeriggio ci sarà il corteo da Radio Aut, a Terrasini, per arrivare a Casa Memoria, a Cinisi”. Tra la casa della famiglia Impastato e quella di Badalamenti “ci sono 100 passi. Questo percorso lo abbiamo riempito di contenuti con delle pietre di inciampo, con delle frasi di vittime di mafia. A Cinisi cerchiamo di portare la meglio gioventù”.