La proposta va a modificare l’art.80 del Codice della Strada: ecco di cosa si tratta.
PEC obbligatoria per gli automobilisti? La nuova proposta fa discutere: ecco di cosa si tratta nello specifico.
Nelle intenzioni si renderebbe così automatizzata e quindi rapida l’operazione di multe e contravvenzioni utilizzando la Posta Elettronica Certificata.
I dettagli.
PEC obbligatoria per gli automobilisti?
Come anticipato si interverrebbe sull’art.80 del Codice della Strada, quello relativo alla revisione dei veicoli, disponendo che
“all’atto dell’immatricolazione dei veicoli, ovvero della revisione periodica degli stessi, il proprietario comunica il proprio indirizzo di posta elettronica certificata ai fini delle notificazioni di cui all’articolo 201 ed alle disposizioni del decreto interministeriale 18 dicembre 2017″.
La proposta risulta presentata dal CNEL, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.
Ricordiamo che ad essere già realtà, dal 1° Ottobre 2020, è invece l’obbligo di PEC per alcuni lavoratori, in particolare imprenditori e professionisti, che la utilizzano per comunicazioni di carattere professionale.
Cosa cambia se la proposta passa?
In primo luogo sarebbero ridotti in questo modo i contenziosi relativi al sistema attuale di notifica della multa al cittadino.
E in questo modo il cittadino, in caso di mancata consegna di contravvenzione e verbale, non dovrebbe impiegare del tempo per recarsi negli uffici postali a ritirarli di persona.
Utile fare presente che la notifica di una multa e/o contravvenzione ha un costo di circa 10 euro, che così risulterebbero risparmiati dagli Enti.
Dunque se la proposta di legge dovesse passare, alla prima revisione periodica obbligatoria, il proprietario dell’auto sarebbe obbligato a comunicare il suo indirizzo PEC alla Motorizzazione Civile.
Se l’automobolista dovesse commettere un’infrazione in pratica:
- il verbale verrebbe recapitato in digitale all’indirizzo di Posta Elettronica Certificata
- ed il messaggio sarà considerato consegnato una volta giunto nella casella del destinatario.
Inoltre, fattore estremamente importante, le multe ricevute nella casella dell’utente risultano consegnate anche se il destinatario non legge il messaggio.
Pertanto la notifica è valida lo stesso e il decorrere dei tempi per il pagamento iniziano da quel momento.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Se un automobilista non ha la posta elettronica certificata cosa deve fare?
se ne apre una…non costa niente
Non è vero che non costa niente. Informati
Significa imporre a tutti l’uso del computer. La domanda è la seguente: io ho 88 anni e la PEC come ingegnere, ma non ho più la patente; l’auto è intestata a mia moglie, 80 anni, che non usa il computer. Sarà utile la mia PEC per lei? G. Colombi – Roma
Sono contraria, perché la trovo un’imposizione. Del tipo, se vuoi pagare le tasse lo puoi fare soltanto on line. Questo tipo di imposizioni mi fanno paura !!! In ogni caso, é la dimostrazione che il cittadino é sempre più considerato suddito e non persona
Signora Gabriella buon giorno
non credo sia proprio come dice Lei. Credo che la volontà del legislatore sia quella di risparmiare costi di gestione e, nello stesso tempo, agevolare il cittadino facendogli risparmiare tediose file all’ufficio postale per ritirare la raccomandata. In merito al sentirsi “suddito” lo trovo esagerato. Infatti, per me sarebbe come se mio nonno si fosse offeso nel ricevere i miei saluti di natale per cartolina postale anzichè di persona visto che abitavo in altra città.
Cara Signora, i tempi cambiano e dobbiamo assolutamente adeguarci alle nuove tecnologie altrimenti restiamo fuori gioco.
un saluto
Giorgio M.
devo pagare un account di posta elettronica certificata tutti gli anni per ricevere una multa, forse mai…..in pratica pago una o più multe senza avere commesso nessuna infrazione…protesto e lucido il forcone nell’armadio: sono ancora un cittadino e non un suddito.
Forse è meglio ragionare che … adoperare il forcone. Non pensi?
Dubito che tutti gli anziani, possessori di un veicolo, abbiano la capacità di utilizzare la PEC e comunque la norma appare costituzionalmente inapplicabile perché lo Stato non può imporre a ogni cittadino la capacità di utilizzare strumenti informatici.
Signor Nassi
non condivido! Anche l’orologio automatico, il telefonino, il forno a micro onde…sono strumenti elettronici di nuova generazione e abbiamo imparato ad utilizzarli quotidianamente. Mia madre a 90 anni è ipovedente e usa il telefonino e possiede una pec. Volere è potere.
saluti GiorgioM.
Quindi, poiché lo fa sua madre, tutti devono essere in grado? Non si è tutti uguali. Ci sono 90enni che guidano meglio di 30enni ma anche 90enni ai quali sarebbe ora di ritirare la patente. Stesa cosa per gli strumenti informatici: c’è chi li sa usare e chi proprio non riesce a imparare. Ma allargare un po’ i propri orizzonti?
se la rendono obbligatoria, devono anche renderla gratuita. Perchè ormai gli stipendi non danno altro che la pura sopravvivenza. E con gli aumenti di tutto dopo il Covid, a partire dagli alimentari, anche solo sopravvivere sta diventando difficile.
Signora Antonella buon giorno
sono totalmente daccordo con Lei uniamoci in gran voce (io e Lei siamo già in 2) affinchè la PEC sia obbligatoria ma totalmente gratuida e scevra da spese “diverse”
Uniti si vince!
Saluti Giorgio M.
Le spese le addebitano a contravventore, quindi gli enti non risparmierebbero nulla. In compenso, mentre le spese le paga solo chi eventualmente prende una contravvenzione, la pec dovremmo pagarla tutti noi automobilisti: un regalo ai gestori. Non è vero che è gratis. Ce ne sono di economiche ma gratis no.
Al sig. Giorgio Milardi: il 6-X-20 replicando al sig Emanuele, lei ha scritto che se uno non ha la pec ne può aprire una…non costa niente. Sempre il 6-X-20, replicando ad Antonella, lei ha scritto, tra l’altro, “uniamoci a gran voce…affinché la pec sia obbligatoria ma totalmente gratuita e scevra da spese diverse”. Il sig. Luca, ogg, 24 -2-21,i scrive che “non è vero che è gratis”. Le chiedo: ma questa pec è gratuita o no? Grazie.
Attualmente non è gratuita. Il costo minimo è piuttosto basso e dipende dal gestore che la rilascia. Quella che aveva introdotto l’allora ministro Brunetta era gratis, ma non esiste più. Quindi oggi chi vuole la PEC deve sostenere un costo (anche se piccolo).
Quindi, il sig.Giorgio Milardi ha fornito informazioni, diciamo, inesatte e avrei preferito che fosse lui direttamente a rispondere al mio rilievo sulle contraddizioni delle sue risposte. Quanto alla sua, di risposta, cosa significa scrivere “piuttosto basso?” Non si potrebbe essere più chiari? E poi, tenendo conto che Brunetta è di nuovo Ministro, non potrebbe darsi che reintroduca la gratuità dell’uso della pec?Si potrebbe rispondere, cortesemente, al mio indirizzo diposta elettronica, visto che è regolarmente fornito? Grazie.
Pone molti problemi a chi non ha o non sa usare un computer; poi l’auto può essere intestata ad altra persona; io ad esempio per vecchiaia e invalidità non ho più la patente e guida mia moglie: a tutti questi problemi si è pensato???
Speriamo che Colao, il nuovo ministro per la transizione digitale, risolva anche questo!!!