In base al decreto legge Sblocca Italia, il Fondo integrativo per finanziare borse di studio,  libri di testo, interventi per i disabili e scuole paritarie rischia forti tagli. Il fondo infatti è stato inserito nel patto di stabilità.

Le regioni quindi, scrive Il Corriere della sera,  potrebbero dirottare queste risorse, circa 162 milioni di euro, per altri scopi. Finché infatti erano slegati dai vincoli europei, i fondi dovevano essere vincolati all’utilizzo preciso per cui erano stati stanziati. Ma, finendo sotto il tetto del patto di stabilità, potranno essere usati dalle Regioni in base alle proprie esigenze.

Secondo una stima dell’Unione degli universitari, che ha presentato una mozione insieme al CNSU (Consiglio nazionale studenti universitari) a rischio sono 48.214 borse di studio, considerando che l’importo medio di una borsa lo scorso anno è stato di 3360 euro.

La mozione è già finita in VII Commissione cultura alla Camera, che ha immediatamente licenziato un «parere favorevole condizionato» allo Sblocca Italia, prima che venga convertito in legge: ovvero, il disegno di legge che prevede la riapertura dei cantieri e la semplificazione della burocrazia ha il parere favorevole della commissione, solo a condizione che venga modificato l’articolo 42, «ripristinando l’esclusione dal Patto di stabilità interno delle risorse destinate alle Regioni relativamente agli interventi in materia di diritto allo studio, scuole paritarie, contributi e benefici agli studenti con disabilità e erogazione gratuita di libri di testo, in considerazione del fatto che l’attuale formulazione della norma rischia di vanificare misure recentemente adottate nel settore scolastico, le quali rivestono una rilevanza strategica nell’ambito della politica di rilancio della scuola e dell’istruzione».

 

FONTE: Tecnica della Scuola (www.tecnicadellascuola.it)

AUTORE: Pasquale Almirante

 

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