Pubblicata sul sito del dipartimento delle Finanze, la consueta sintesi mensile dell’Osservatorio sulle partite Iva, che con i dati relativi all’apertura e alla chiusura delle attività imprenditoriali e professionali, analizzati a confronto con il mese precedente e con lo stesso periodo dell’anno passato.
Positivo il trend rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente. Sono, infatti, 47.581 le nuove partite Iva aperte per una conseguente variazione percentuale in aumento del 2,7%.
L’analisi per natura giuridica evidenzia, si conferma il ruolo propulsivo delle persone fisiche, con il 72,6% del totale (+2,3% rispetto ad aprile 2014), mentre la quota di competenza delle società di capitali è del 21,2% (+ 8,9%). In netta flessione, invece, le partite Iva richieste dalle società di persone, che si fermano al 5,4% (-12,3%), probabilmente anche a causa delle recenti norme civilistiche che agevolano l’apertura di società di capitali a responsabilità limitata. Solo lo 0,8% di nuove aperture infine, per i “non residenti” e “altre forme giuridiche”.
Territorialmente parlando, la parte più consistente di nuove partite Iva è localizzata al Nord (41,2%). Al Centro si conta il 22,6%, mentre al Sud e nelle Isole è concentrato il 36,1%. Confrontando i dati con quelli dello stesso periodo dell’anno precedente, sono evidenziate, in particolare, due regioni “intraprendenti”: Calabria (+26,6%) e Puglia (+22,8%). Pollice verso, invece, nella Valle d’Aosta (-25,5%), in Liguria (-10%) e nella Provincia Autonoma di Bolzano (-9,7%).
La distribuzione per settore produttivo continua a evidenziare le migliori percentuali per il commercio, al quale va il 23,1% del totale delle nuove partite Iva; segue l’agricoltura con il 12,7% quindi le attività professionali, con il 12,5%. Rispetto ad aprile 2014, tra i principali settori, gli incrementi più significativi si rilevano nei settori dell’agricoltura (+22,3%), dell’istruzione (+15,3%) e delle “altre attività di servizi” (+11,7%); di contro, segnano il passo le attività professionali (-8,5%), il trasporto e magazzinaggio (-6%) e il settore sanitario (-5,9%).
Nessuna particolare sorpresa relativamente alle persone fisiche con gli uomini ancora in pole position con il 64% del dato complessivo. Riguardo all’età, il 44,7% delle nuove attività sono state intraprese dai giovani fino a 35 anni e il 34,4% da persone tra i 36 i 50 anni.
La flessione, rispetto al 2014, ha coinvolto soprattutto i soggetti più giovani mentre sono in aumento le aperture nella classe tra i più anziani (dal +2,3% della classe tra 36 e 50 anni al +47,6% della più anziana).
Nel mese di aprile 2015 ottimo riscontro, in ultimo, per il regime fiscale di vantaggio e per il forfettario che, con 13.203 soggetti aderenti, rappresentano circa il 28% del totale delle nuove aperture. Da precisare che i dati disponibili rappresentano la somma delle adesioni ai due regimi in quanto la modulistica attualmente in uso non consente ancora di identificare quello prescelto.