Partite-Iva-Sono 51.914 le nuove partite Iva aperte a marzo scorso: un dato in flessione del 2% rispetto al corrispondente mese del 2014. In particolare, nella sintesi mensile pubblicata sul sito del dipartimento delle Finanze, risalta l’inversione di tendenza registrata in Valle d’Aosta: dopo le due rilevazioni negative di gennaio e febbraio, la piccola regione porta a casa un +19 per cento.

 

L’indagine e l’elaborazione delle informazioni scaturiscono, come da tradizione, da quattro angolature diverse. I dati, infatti, sono suddivisi per natura giuridica, attività economica, territorio e, per quanto riguarda le persone fisiche, per caratteristiche demografiche (sesso ed età).

 

Il fermo immagine in base alla natura giuridica evidenzia la consueta preponderanza della quota relativa alle persone fisiche, pari al 70,2% del totale; in realtà, si tratta di un, seppur lieve, calo dell’1,2% rispetto a marzo 2014. Sono, invece, le società di capitali a trainare il carro delle partite Iva con un +11,9%, un trend biennale che non si smentisce, legato soprattutto alla norma che consente di avviare società a responsabilità limitata semplificata anche con un solo euro (articolo 3 del Dl 1/2012). Una disciplina perfezionata dal Dl 76/2013, che ha fatto cadere alcuni limiti della norma originaria, come il tetto massimo dei 35 anni. Le società di persone si aggiudicano un 6,4%, mentre, per quanto riguarda i “non residenti” e le “altre forme giuridiche” l’asticella si ferma sullo 0,7 per cento.

 

La classifica, dal punto di vista territoriale, vede in testa, come di consueto, il Nord con il 42,2% delle nuove aperture, seguito dal Sud e Isole (35,5%), mentre, fanalino di coda resta il Centro con un 22,2 per cento. Il confronto con il corrispondente mese dell’anno precedente mette in luce, da un lato, gli aumenti più importanti in Valle d’Aosta (+19%), Campania (+5,9%) e Molise (+1,3%), dall’altro, le flessioni più significative nella provincia autonoma di Bolzano (-14,2%), nelle Marche (-10,1%) e in Umbria (-9%).

 

La distribuzione per settore produttivo “premia”, come sempre, l’area commercio che continua a registrare il maggior numero di avviamenti di partite Iva, con il 24% del totale seguito dalle attività professionali (12,4%) e dall’agricoltura (10%). Rispetto a marzo 2014, si osservano variazioni positive nei settori del trasporto/magazzinaggio (+12,4%), delle attività immobiliari (+10%) e delle “altre attività di servizi” (+9,5%). Di segno opposto le performance delle attività finanziarie e di quelle professionali, con un calo del 18 per cento.

 

L’indagine sul dato demografico ribadisce la supremazia della quota maschile, con il 63,6% del totale. Ad aprire una nuova partita Iva sono, soprattutto, maschi giovani, che hanno al massimo 35 anni. In ogni caso, rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, si registra un calo generale riguardante le classi d’età più giovani (-13%), mentre continua a salire il dato relativo alle persone più “anziane” (+17%).

 

Infine, il dipartimento delle Finanze fa sapere che su 51.914 nuove partite Iva aperte a marzo 14.633 contribuenti hanno scelto di aderire a uno dei regimi fiscali di vantaggio attualmente in vigore: i “nuovi minimi” e quello forfetario. Adesione che li esonera, tra l’altro, dal pagamento dell’Iva.