ll presidente della Repubblica ha conferito a Paolo Gentiloni l’incarico di formare il nuovo governo. Gentiloni quindi si è recato a Palazzo Madama per incontrare il presidente del Senato Pietro Grasso, dove l’incontro è durato circa 15 minuti, e poi a Montecitorio dove ha incontrato Laura Boldrini per circa 20 minuti. Terminate le consultazioni con le forze politiche, Paolo Gentiloni accetta l’incarico. Alle 17.30 è arrivato al Quirinale per sciogliere la riserva e la nuova squadra di governo presta giuramento intorno alle ore 21. Naturalmente i tempi impressi da Mattarella sono serrati e rimane sullo sfondo anche l’appuntamento del prossimo Consiglio Europeo in programma il 15 dicembre. A questo vertice Gentiloni potrebbe partecipare perlomeno avendo già giurato, o con almeno il voto di fiducia di una Camera. Si tratta (dalle dimissioni di Matteo Renzi all’incarico), di una delle crisi più brevi della storia della Repubblica. L’incarico, infatti, è stato dato in tempi record.
Continuità è l’imperativo al quale sembra dover rispondere Gentiloni. Non sarebbe, cioè, possibile smentire quanto fatto e auto-incensato in questi mille giorni di governo Renzi.
Ecco i ministri del nuovo governo annunciati dal premier Paolo Gentiloni. Senza portafoglio: Anna Finocchiaro Rapporti Parlamento, Marianna Madia Semplificazione e Pa, Enrico Costa Affari Regionali. Claudio De Vincenti alla Coesione Territoriale e Mezzogiorno, Luca Lotti Sport. Con portafgolio Angelino Alfano agli Esteri, all’Interno Marco Minniti, alla Giustizia Andrea Orlando, alla Difesa Roberta Pinotti, all’Economia Pier Carlo Padoan, allo Sviluppo Economico Carlo Calenda. Alle Politiche agricole Maurizio Martina, all’Ambiente Gian Luca Galletti. Ai Trasporti Graziano Del Rio. Al Lavoro Giuliano Poletti. All’Istruzione Valeria Fedeli. Ai Beni Culturali Dario Franceschini. Alla Salute Beatrice Lorenzin. Sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio Maria Elena Boschi.
Gentiloni ha iniziato subito, nel pomeriggio di ieri alla Camera, le consultazioni con i gruppi politici, con l’obiettivo di sciogliere la riserva oggi, giurare domani e di ottenere la fiducia entro mercoledì, per presentarsi nel pieno dei suoi poteri al Consiglio europeo di giovedì. Una crisi lampo, aperta e chiusa in meno di una settimana.
“Cercherò di svolgere il compito con dignità e responsabilità, è un alto onore”. Lo dice il presidente incaricato Paolo Gentiloni, che aggiunge: “Dalle consultazioni è emersa l’indisponibilità delle maggiori forze di opposizione a condividere responsabilità in un nuovo governo, dunque non per scelta ma per senso di responsabilità ci muoveremo nel quadro del governo e della maggioranza uscente”, ha detto il premier incaricato Paolo Gentiloni, dopo aver ricevuto l’incarico (accettato con riserva) per la formazione del nuovo governo.
“Cercherò di accompagnare e facilitare il lavoro delle forze parlamentari per definire con necessaria sollecitudine le nuove regoli elettorali“, ha detto ancora Gentiloni al Quirinale.
“Sono infine consapevole dell’urgenza di dare all’Italia un governo nella pienezza dei poteri, per rassicurare i nostri concittadini e affrontare con il massimo impegno e determinazione le priorità internazionali, economiche, sociali, a iniziare dalla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto“, è un altro passaggio del breve discorso di Gentiloni.
Gentiloni omette qualsiasi riferimento ad un orizzonte temporale per l’esecutivo che sta preparando – e sin qui, siamo dentro una cultura istituzionale di «base» -, ma a sorpresa non indica la legge elettorale come la missione decisiva del governo che invece, annuncia Gentiloni, si limiterà ad «accompagnare, e se possibile facilitare» il varo della nuova normativa.