Dopo alcuni rinvii, la prima riunione del comitato ristretto per l’ esame della proposta di legge sugli orari dei negozi si dovrebbe tenere venerdì prossimo alle 13,30.
Dopo alcuni rinvii, la prima riunione del comitato ristretto per l’ esame della proposta di legge sugli orari dei negozi si dovrebbe tenere venerdì prossimo, alle 13,30. È quanto si legge nel calendario della Commissione. La proposta di legge è quella, approvata esattamente un anno fa dalla Camera, che prevede 12 giorni di chiusura obbligatoria per i negozi (tranne per alimentari, tabaccai, gelaterie, giornalai, minimarket di villaggi o campeggi, autogrill, rosticcerie e pasticcerie, fiorai, librerie) con possibilità di deroga motivata per sei giorni; multe (salate) per chi non rispetta l’ obbligo; possibilità per i sindaci di limitare l’ apertura dei locali nei luoghi della ‘ movida’ con ordinanze che hanno valenza di tre mesi, un fondo di 90 milioni di euro dal 2015 al 2020 per aiutare le microimprese.
Il Pd punta a fare poche modifiche mirate ma la maggioranza sul punto è spaccata, visto che Ncd e Sc sono contrari al superamento delle liberalizzazioni introdotte da Mario Monti. Complice anche l’ esame delle Riforme nell’ aula del Senato, quindi, il comitato ristretto, che dovrebbe sciogliere i nodi sulla pdl, è stato finora rinviato. Se il ddl Riforme lo permetterà (ma è possibile che l’ aula venga convocata anche venerdì per il voto degli emendamenti) la settimana che viene potrebbe essere quella giusta per iniziare l’ esame in comitato ristretto delle modifiche al ddl Orario negozi.
“Stiamo parlando di inserire regole minime in una liberalizzazione selvaggia, fatta in fretta e che non ha pari in Europa”. Così Enrico Postacchini, membro della Giunta Confcommercio con delega alle Politiche commerciali. “Altri paesi tutelano i piccoli negozi, qui non teniamo conto della vita delle persone”, conclude Postacchini.