Omicidio Stradale, per la Consulta la revoca della patente non è automatica. Ecco cosa ha stabilito la Corte Costituzionale in una delle sue ultime delibere.
Legittimo l’inasprimento delle sanzioni per l’omicidio stradale e le lesioni gravi, ma no alla revoca automatica della patente. La Corte costituzionale ha fornito un’interpretazione più ampia della legge n. 41 del 2016 che ha introdotto il reato di omicidio stradale e quello di lesioni personali stradali gravi o gravissime
La delibera della Corte Costituzionale
La legge n. 41 del 2016 che ha introdotto il delitto di omicidio stradale e quello di lesioni personali stradali gravi o gravissime, inasprendone le sanzioni, ha superato il vaglio di costituzionalità con riferimento al divieto, per il giudice, di considerare prevalente o equivalente la circostanza attenuante speciale della “responsabilità non esclusiva” dell’imputato (che comporta la diminuzione della pena fino alla metà) rispetto alle concorrenti aggravanti speciali previste per questi reati, tra cui la guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
La Corte ha però dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 222 del Codice della strada là dove prevede l’automatica revoca della patente di guida in tutti i casi di condanna per omicidio e lesioni stradali.
In particolare, i giudici costituzionali hanno riconosciuto la legittimità della revoca automatica della patente in caso di condanna per reati stradali aggravati dallo stato di ebbrezza o di alterazione psicofisica per l’assunzione di droghe ma nelle altre ipotesi di condanna per omicidio o lesioni stradali hanno escluso l’automatismo e riconosciuto al giudice il potere di valutare, caso per caso, se applicare, in alternativa alla revoca, la meno grave sanzione della sospensione della patente.
La revoca della patente pertanto non deve essere l’automatica conseguenza del reato, ma deve scattare solo se la condotta è stata aggravata dall’assunzione di alcol o stupefacenti; in tutti gli altri casi l’autorità giudiziaria dovrà valutare la gravità della condotta, decidendo, eventualmente, di applicare la più lieve sanzione della sospensione. In estrema sintesi, è questo quello che ha stabilito la Corte costituzionale.
Nella giornata di ieri era arrivata anche la proposta della Polstrada di modifiche al Codice della Strada, in particolare per quanto riguarda l’uso del cellulare in auto.