35.000 tonnellate l’anno in più di olio d’oliva, senza dazi, sono in arrivo dalla Tunisia nell’Unione Europea. Questo è quanto approvato a larga maggioranza dalla plenaria di Strasburgo, nel piano di aiuti di urgenza al Paese nordafricano.
La Tunisia potrà esportare in Europa oltre 70 mila tonnellate di “oro verde” per due anni senza dazi.
Il provvedimento da un lato rappresenta una misura necessaria, un aiuto al Paese, che dopo gli attentati del Museo Bardo soffre una forte pressione da parte del terrorismo jihadista, in una zona estremamente delicata nello scenario geopolitico.
Dall’altra parte però aiuti economici in questo settore possono avere l’effetto di danneggiare l’economia nazionale, che dalla produzione d’olio d’oliva trae un giro d’affari di milioni di euro ogni anno, vantando, inoltre, un primato d’eccellenza.
Sono, allora, di fondamentale importanza controlli capillari per vigilare le merci in arrivo dalla Tunisia, onde evitare sofisticazioni, che purtroppo possono essere agevolate dalle importazioni senza dazio.
Non esiste una vera minaccia proveniente dall’olio tunisino per i consumatori europei, a patto che le etichette parlino chiaro e rispondano ai criteri di trasparenza.