Dal comitato economico finanziario Ue arriva finalmente il via libera alla terza rata del PNRR italiano: si tira un sospiro di sollievo dopo una lunga fase dedicata alla rinegoziazione degli obiettivi.
Già lo scorso 30 dicembre 2022 l’Italia aveva presentato alla Commissione una terza richiesta di pagamento sulla base dei traguardi e degli obiettivi stabiliti nella decisione di esecuzione del Consiglio.
La decisione dell’Ue rilancia così la tabella di marcia del PNRR italiano e sblocca finalmente l’impasse che in Europa che aveva avuto luogo dopo la sopra citata fase di rinegoziazione degli obiettivi, che non ha mancato di generare varie polemiche in ambito politico.
Si valuteranno ovviamente le ulteriori richieste di pagamento dell’Italia sulla base del conseguimento dei traguardi e degli obiettivi definiti, rispecchiando i progressi compiuti nell’attuazione degli investimenti e delle riforme.
I pagamenti nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza sono infatti basati sulle prestazioni e subordinati all’attuazione da parte degli Stati membri degli investimenti e delle riforme previsti nel rispettivo piano per la ripresa e la resilienza.
Via libera dall’UE alla terza rata del PNRR per l’Italia
Il Comitato Economico e Finanziario dell’Unione Europea ha dunque dato il via libera alla terza rata del PNRR, importo di 18,5 miliardi, legato a 54 degli obiettivi nel secondo semestre dello scorso anno.
L’erogazione di questi fondi inizierà entro la prima settimana di ottobre.
I 54 traguardi e obiettivi che risultano conseguiti in misura soddisfacente dimostrano che l’Italia ha compiuto progressi significativi nell’attuazione del piano di ripresa e resilienza, predisponendo ampie riforme trasformative in tema di diritto della concorrenza, ordinamento giudiziario, pubblica amministrazione e fisco, istruzione, mercato del lavoro e sistema sanitario.
La richiesta di pagamento riguarda anche investimenti volti a promuovere la transizione digitale e verde e a migliorare il sostegno a ricerca, innovazione e istruzione.
L’elemento chiave è assicurare anche l’arrivo della quarta rata entro la fine dell’anno, essenziale per evitare ulteriori tensioni sul programma di emissioni dei titoli di Stato, che ha finora mantenuto una performance robusta.
Si tratta di 16 miliardi saliti a 16,5 dopo lo slittamento dell’obiettivo sugli alloggi universitari che ha allungato da 27 a 28 la lista di target e milestones del primo semestre 2023.
Tuttavia, è importante notare che la quarta rata comprende solo una piccola quota di sussidi (in pratica poco più del 10%).
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it