Oggi, 13 settembre 2024, si celebra la Giornata Mondiale della Sepsi, un’importante iniziativa globale lanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Questo evento ha lo scopo di aumentare la consapevolezza pubblica riguardo alla sepsi, promuovendo una migliore prevenzione, diagnosi e gestione clinica di questa grave condizione.
Collegato a questo tema avrà luogo sabato 14 settembre, dalle 10.00 alle 12.00, presso l’Aula DS dell’Università-Campus Bio Medico di Roma, un incontro di grande rilevanza per la medicina moderna. Il dottor Alfonso Giovanni Recordare, un luminare nel campo della chirurgia, sarà il relatore principale del seminario intitolato “Sfida ai Superbugs: Strategie Innovative con la Terapia Batteriofagica”.
Giornata mondiale della lotta alla sepsi 2024
Anche quest’anno, il Ministero della Salute rinnova il proprio impegno a sostenere la campagna dell’OMS, sottolineando l’importanza di sensibilizzare la popolazione e i professionisti della salute.
Dati globali e impatto
La sepsi rappresenta una delle principali cause di morte a livello mondiale, con circa 1 decesso su 5 attribuito a questa condizione. Ogni anno, tra 47 e 50 milioni di persone sviluppano sepsi, con una stima di 11 milioni di decessi correlati. I dati sono particolarmente allarmanti per i bambini sotto i 5 anni, che costituiscono il 40% dei casi di sepsi. Nei Paesi industrializzati, la mortalità neonatale può arrivare al 3-4%, mentre nei Paesi in via di sviluppo, il tasso può salire fino al 24%. Anche quando la sepsi non è fatale, può lasciare gravi conseguenze fisiche e psicologiche che richiedono trattamenti a lungo termine. La sepsi neonatale, in particolare, è spesso associata a deficit permanenti.
Che cos’è la Sepsi?
La sepsi è una grave condizione di salute che si verifica quando una persona sviluppa un’infezione e il sistema immunitario reagisce in modo eccessivo e disordinato, causando danni agli organi vitali. Se non viene riconosciuta e trattata tempestivamente, può portare a shock, insufficienza multiorgano e morte. La rapidità nella diagnosi e nella gestione clinica è cruciale: prima l’inizio del trattamento, migliore è la prognosi.
La sepsi può insorgere in comunità e viene spesso diagnosticata al domicilio del paziente o al Pronto Soccorso. Per questo motivo, è fondamentale sensibilizzare non solo i professionisti della salute, ma anche la popolazione generale.
Chi è a maggiore rischio?
Sebbene la sepsi possa colpire chiunque, alcune categorie di persone sono particolarmente vulnerabili:
- Adulti oltre i 60 anni
- Bambini sotto l’anno di età
- Persone con un sistema immunitario compromesso
- Individui con patologie croniche, come diabete o malattie renali
- Pazienti con dispositivi medici impiantati, come cateteri urinari
- Persone ricoverate in ospedale, specialmente quelle sottoposte a procedure invasive o in lungodegenza
Segnali di allerta
È importante prestare attenzione ai seguenti sintomi, che potrebbero indicare una sepsi:
- Grave affanno e difficoltà respiratorie, confusione mentale, difficoltà a parlare
- Dolori intensi, malessere generale, brividi e febbre
- Assenza di urina per tutto il giorno
- Pelle sudata, macchie o colorazione bluastra
In presenza di questi segni, è essenziale contattare immediatamente un medico o recarsi al Pronto Soccorso.