Le Carte del Turista sono una realtà in continua via di sviluppo. Con il Decreto Legge per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo approvato a fine luglio, viene suggerita la creazione di carte “anche solo virtuali”. Analizziamo l’attuale offerta in Italia e valutiamo, sotto il profilo dell’innovazione, ciò che può rappresentare un’opportunità per il mercato dei pagamenti privativi in mobilità.
L’innovazione nel turismo passa anche tramite un’attenta e lungimirante azione di digitalizzazione degli strumenti, che permetta di conseguire obiettivi di efficacia ed efficienza, sapendo coniugare domanda e offerta in un terreno “tecnologicamente pronto”di nuova fertilità relazionale. Un campo nel quale, anche gli strumenti di pagamento, qui intesi come “abilitatori di relazioni”, possono giocare un ruolo determinate per il “Turista 2.0”.
Inizia oggi su PagamentiDigitali una miniserie a mia firma, che esplorerà nel dettaglio il mercato delle Carte del Turista, indagandone i numeri e la portata, nonché valutandone i possibili sviluppi strategici.
Le Carte del Turista (o Tourist Card, per gli ospiti stranieri) sono degli specifici prodotti che consentono, in forza di apposite convenzioni con soggetti pubblici e privati, l’effettuazione di pagamenti a prezzi ridotti per la fruizione integrata di servizi: tematici culturali, di leisure e di trasporto pubblico a favore degli istituti e dei luoghi della cultura.
In questa prima puntata, propongo al lettore un’analisi del comparto (su fonte portale “Italia.it”) che evidenzia quali-quantitativamente l’offerta di Carte del Turista in Italia. Il fine mi è utile per porre le basi di una disamina di quanto, sotto il profilo dell’innovazione, potrebbe essere progettato e realizzato nei prossimi anni, anche grazie all’endorsment che il Governo ha dimostrato con il DECRETO-LEGGE 31 maggio 2014, n. 83 recante: “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo.” convertito in legge il 29 luglio 2014.
All’art.16 della nuovo dispositivo, si legge, L’ENIT (trasformato in ente pubblico economico), “[…] nel perseguimento della missione di promozione del turismo, interviene per individuare, organizzare, promuovere e commercializzare i servizi turistici e culturali e per favorire la commercializzazione dei prodotti enogastronomici, tipici e artigianali in Italia e all’estero, con particolare riferimento agli investimenti nei mezzi digitali, nella piattaforma tecnologica e nella rete internet attraverso il potenziamento del portale “Italia.it”, anche al fine di realizzare e distribuire una Carta del turista, anche solo virtuale, che consenta, mediante strumenti e canali digitali e apposite convenzioni con soggetti pubblici e privati, di effettuare pagamenti a prezzo ridotto per la fruizione integrata di servizi pubblici di trasporto e degli istituti e dei luoghi della cultura.”
Una Carta del Turista “anche solo virtuale”, è il tema su cui è possibile confrontarsi, anche in un’ottica Mobile Payment & Services.
L’analisi del comparto
Ma procediamo con ordine e veniamo all’istantanea che, aggiornata in conformità a quanto riportato dal portale “Italia.it”, fotografa la seguente situazione.
Nel nostro paese, 13 sono le regioni (più del 50%) in cui l’ospite può acquistare ed utilizzare una carta che, come vedremo, offre, a diversi livelli d’integrazione, una molteplicità di servizi.
Dei 25 prodotti in esame, nessuno è offerto in forma smaterializzata, ossia per alcuno di essi è possibile prescindere dal veicolo materiale fisico (carta o plastica) di cui è composto e con cui viene offerto all’uso del turista; solo 5 di essi può essere acquistato online (l’acquirente paga con carte di credito e poi stampa il voucher). Solamente una carta prevede l’impiego ausiliario di un’applicazione su cellulare.
Per offrire un quadro più completo, ho classificato le carte sulla base dei seguenti parametri:
- Carta solo “Sconti”
È un prodotto che permette solamente la fruizione di alcune agevolazioni presso un gruppo ristretto di esercenti convenzionati (dai ristoranti agli autonoleggi), dai quali il possessore della carta può – mostrandola – ottenere uno sconto sul bene o servizio acquistato.
Carta solo “Tematica” - È un prodotto che permette l’accesso a talune strutture (musei, monumenti, parchi tematici, ecc.) a condizioni economicamente più vantaggiose.
- Carta “Tematica + Sconti”
È uno strumento che unisce entrambe le funzionalità dei due prodotti precedenti e che ne permette la fruizione in modalità integrata. - Carta “Tematica + Trasporti”
Si tratta di un prodotto che, oltre a consentire l’accesso ad alcune strutture (musei, monumenti, parchi tematici, ecc.) a condizioni economicamente più vantaggiose, permette di raggiungere le stesse usando i mezzi di trasporto pubblico pagando un biglietto scontato. - Carte “Tematica + Trasporti + Sconti”
È il prodotto che offre il massimo livello di integrazione, combinando in un unico supporto l’insieme delle funzionalità di cui ai punti precedenti.
L’immagine che ne esce, premia il prodotto più completo, come è possibile osservare nella figura sottostante.
Ciò significa che la singola carta, in oltre il 75% dei casi in esame, veicola una molteplicità di servizi in modo integrato (è importante osservare questo dato, lo ricorderemo nella prossima puntata di questo articolo quando parleremo di innovazione).
L’inquadramento sotto il profilo normativo dei servizi di pagamento e moneta elettronica
Sotto il profilo normativo, ogni carta presa in considerazione, pur essendo un prodotto prepagato (mediante il quale, tuttavia, è possibile ottenere al massimo degli sconti presso gli esercenti convenzionati) si classifica in deroga a quanto previsto dalle direttive sui servizi di pagamento (PSD) e sulla moneta elettronica (EMD2), potendosi ricondurre nell’alveo deglistrumenti a spendibilità limitata. Ciò significa che l’emettitore può non essere un intermediario di pagamento autorizzato.
Sul tema della compliance normativa, vale ricordare che l’attuale PSD (ma ciò è ripreso anche nella EMD2) e, in particolare, il Provvedimento Banca d’Italia di Attuazione del Titolo II del D.lgs 11/2010 (recepimento PSD), nel prevedere il regime di dispensa entro cui è possibile ricomprendere le Carte del Turista, per quelle che potrebbero essere utilizzate come strumento di pagamento – e non solo di sconto (è il caso dell cc.dd. “city card” ), dispone l’obbligatorietà di conoscere ex ante il numero di esercizi commerciali presso cui usare la carta. Qualora l’estensione soggettiva della rete di accettazione non fosse determinabile a priori, la rete di accettazione sarebbe potenzialmente illimitata; a tal proposito, Banca d’Italia ritiene opportuno precisare che rientrano in questa tipologia di carte, strumenti come – appunto – le “city card”, genericamente aperte all’utilizzo presso più esercizi all’interno di una stessa città.
Scenari evolutivi possibili
Anche in questo caso, ritengo opportuno classificare quelle che, a mio avviso, possono essere le direttrici di sviluppo, individuando i seguenti driver: driver tecnologici, driver di servizio.
I driver tecnologici
Per quanto concerne la tecnologia, la Carta del Turista virtuale può “smaterializzarsi” all’interno dei seguenti dispositivi “contenitori”:
- Hand-held device
Quali ad esempio il cellulare, il tablet o una consolle di giochi; - Wearable device
Qui il panorama lascia spazio all’immaginazione: da braccialetti/anelli/abiti, sino ad arrivare ai Google Glass.
Per permettere l’interazione (e quindi l’utilizzo) della Carta virtuale con i terminali di accettazione dislocati sul territorio (siano essi terminali POS, piuttosto che PC/tablet o smartphone), la tecnologia comune ad ambedue in “contenitori” può essere una tecnologia di prossimità, che sfrutti ad esempio:
- NFC
Per gli Hand-held device; - BLE(fra cui “beacons”)
Per tutti e due i “contenitori”; - QR Code
Per tutti e due i contenitori (nel secondo caso, ovviamente solo quegli strumenti che posseggono una videocamera incorporata, come è il caso di Google Glass); - Geofencing
Particolarmente indicato per la prima tipologia di dispositivo.
A onor del vero va detto che, anche per i Wearable Device “passivi” (ossia quelli non autoalimentati), la possibilità di dialogare con un cellulare tramite tecnologie RF di prossimità, permetterebbe di adottare un paradigma mutuato dall’IoT (Internet delle Cose), che vede nel dispositivo mobile un centro-stella, in grado di condividere con gli oggetti passivi le proprie risorse e fungere da gateway.
Nel caso di dispositivi hand-held è necessario prevedere una specifica applicazione di Digital Wallet, all’interno della quale risiede la nuova Carta del Turista. Il “luogo sicuro” del Digital Wallet dove ospitare la carta, potrebbe essere:
- la SIM del telefonino o del tablet
- il dispositivo hand-held stessso;
- una micro-SD;
- il cloud.
Mi soffermo in particolare su quest’ultima opportunità rappresentata dalla virtualizzazione della Carta nel cloud.
In questa declinazione, penso che possa ritrovarsi la maggiore concentrazione di interesse e potenzialità, sviluppata nel contesto tecnologico ed operativo supportato dall’HCE (Host Card Emulaion), di cui ho parlato in un mio precedente articolo di novembre 2013.
Con l’HCE è infatti possibile sviluppare applicazioni di Carta del Turista virtuali su uno smartphone NFC enabled e individuare nel cloud il luogo in cui mantenere le quantità di sicurezza necessarie all’impiego dello strumento.
Il ricorso all’HCE, come vedremo anche più avanti, facilita altresì la user experience del turistanell’intero ciclo di vita della carta (che, nel caso del turista, coincide temporalmente con il proprio viaggio).
Il driver dei servizi
Continuando la disamina della matrice predetta, vengo ora a classificare la Carta del Turista virtuale sotto il profilo dei servizi innovativi offerti all’ospite prima, durante e dopo il proprio soggiorno.
La premessa è, ovviamente, quella di pensare a una Carta del Turista virtuale multi-servizio; un pensiero, peraltro, supportato anche dai risultati dell’analisi condotta sul comparto attuale delle Carte del Turista, che indica nei prodotti multi-servizio integrati sullo stesso strumento, una percentuale superiore al 75% delle carte in circolazione.
Anche in questo caso ho segmentato i servizi secondo lo schema seguente:
- Acquisto della Carta (servizio offerto prima del viaggio);
- Utilizzo della Carta durante il soggiorno
Per precisione occorre dire che con “utilizzo della carta” intendo significare sia l’impiego della singola funzionalità (p.e. l’accesso ad un monumento) sia l’insieme integrato di più funzioni (p.e. il trasporto su un mezzo pubblico per raggiungere un luogo tematico, l’accesso al medesimo e l’acquisto di prodotti tipici del luogo stesso, presso esercizi commerciali convenzionati ivi ubicati); - Utilizzo della Carta al rientro del viaggio
In questo caso mi riferisco all’impiego della Carta del Turista virtuale, per proseguire l’esperienza vissuta durante la vacanza, in un contesto relazionale pregresso (ossia quello tipico del turista al rientro del proprio viaggio).
Per quanto concerne il primo segmento d’interesse (Acquisto della Carta) e il secondo (Utilizzo della Carta durante il soggiorno) è possibile avere:
- Acquisto e impiego in mobilità,
tramite un cellulare (o un tablet) nel quale è installata un’applicazione di Digital Wallet; il Wallet in questione, può – a propria volta – contenere una carta di credito usata per l’acquisto della Carta del Turista virtuale. - Acquisto online e impiego in mobilità,
ossia un prodotto che può essere acquistato via internet e successivamente caricato nel Digital Wallet presente sul dispositivo mobile (cellulare o tablet), mediante il quale il turista utilizzerà lo strumento; - Acquisto offline e impiego in mobilità,
ossia un prodotto che può essere acquistato presso un esercizio convenzionato e che successivamente viene attivato (o caricato) sul Digital Wallet del dispositivo mobile, mediante il quale il turista utilizzerà lo strumento.
Nel primo caso, è utile specificare che, qualora il “contenitore” tecnologico fosse un dispositivo wearable, mutuando il caso d’uso applicabile nell’IoT, lo smartphone permette di rendere fruibile il wallet per l’acquisto della Carta del Turista virtuale, fungendo al tempo stesso da “gateway” per i wearable objects passivi, nella fase di utilizzo.
Nel secondo caso, se il “contenitore” tecnologico fosse uno smartphone, sarebbe possibile prevedere – ad esempio – lo sviluppo di un’applicazione che sfrutta appieno l’HCE: l’acquisto della Carta Virtuale avviene via internet (a titolo prettamente esemplificativo all’interno di un servizio di marketplace o, perché no, … anche all’interno dell’Home Banking di una banca particolarmente innovativa) ed il provisioning dell’applicazione si realizza tramite il cloud. Con lo smartphone NFC enabled, il turista potrà poi interagire in prossimità con i terminali di accettazione, selezionando di volta in volta (o automaticamente, se previsto) il servizio necessario.
In verità, è corretto dire che con l’HCE si potrebbe realizzare anche il primo caso d’uso (Acquisto ed impiego in mobilità).
Per il terzo caso (Acquisto offline ed impiego in mobilità), l’acquisto presso uno specifico luogo convenzionato, può altresì prevedere la consegna (o il noleggio) di un dispositivo wearable che il turista indosserà per tutto il suo viaggio.
Per quanto attiene il solo utilizzo, la Carta del Turista virtuale può offrire un’esperienza più ricca, laddove l’applicazione residente sul telefonino, per esempio, sia in grado di proporre e suggerire precorsi tematici particolari – nei quali poter sfruttare anche la realtà aumentata – in funzione sia delle preferenze espresse dal turista sia del luogo contestuale in cui egli si ritrova (grazie alla geolocalizzazione).
Qualora ai percorsi suggeriti fosse altresì applicata una sorta di “logica premiante” definita, per esempio, dall’ente turistico locale o da un’associazione delle strutture ricettive, l’ospite in transito potrebbe “segnare” il proprio passaggio, facendo interagire il telefonino con il punto d’interazione preposto al fine. Le meccaniche promozionali attuabili, potrebbero prevedere anche il conseguimento di obiettivi remunerati con una valuta virtuale (punti) spendibile all’interno della medesima cerchia attrattiva.
Naturalmente, anche l’impiego congiunto (e saggio) delle reti sociali, potrebbe trasformare i percorsi tematici in autentici “percorsi esperienziali”, per il quali la Carta del Turista virtuale fungerebbe da catalizzatore, sapendo coniugare domanda e risposta in quel terreno “tecnologicamente pronto” di nuova fertilità relazionale. Un campo nel quale, la tecnologia è un “abilitatore di relazioni”.
Con una Carta del Turista virtuale, è possibile dunque offrire un’esperienza che non si esaurisce nel mero arco vacanziero, ma che precede e continua l’evento, portando di là dai confini temporali, come vedremo più avanti, il percorso cognitivo e di condivisione emozionale di una comunità ben più ampia.
Ho posto, volutamente, l’accento su “conoscenza” ed “emozioni”, a mio avviso due lati di una stessa medaglia, o, per meglio dire, di un’unica moneta, quella moneta che è al tempo stesso mezzo di scambio e di accumulo, per un’esperienza metaculturale (e qui il riferimento alla valuta virtuale cui prima alludevo, non è un caso …).
Con ciò siamo arrivati al terzo ed ultimo segmento d’interesse (Utilizzo della Carta al rientro del viaggio), e, sulla base di quanto vi ho proposto sino ad ora, è gioco facile intuire come tale “ultimo atto” possa beneficiare dell’impiego di una Carta del Turista virtuale.
Il viaggiatore appena rientrato, potrà protrarre le sensazioni esperienziali fatte condividendole con amici e parenti, ricreando un luogo virtuale ex post nel quale rivivere le proprie emozioni. Ecco allora che, il medesimo strumento impiegato durante il viaggio, diviene un insostituibile “attrezzo del pensiero” un “supporto memoriale” con il quale interagire, scoprendo in un percorso metacognitivo percezioni nuove e spendibili a supporto di un prossimo viaggio.
FONTE: Pagamenti Digitali (www.pagamentidigitali.it)
AUTORE: Roberto Garavaglia