occupato-comune-di-cosenzaUn’iniziativa forte quella degli attivisti del Comitato Prendocasa che, per denunciare l’emergenza abitativa, hanno occupato il Comune di Cosenza.


Si è formata infatti un’assemblea permanente a palazzo dei Bruzi di Cosenza per il Comitato Prendocasa. È lo stesso comitato ad annunciare l’azione di protesta dai suoi canali social, nei quali scrive di trovarsi all’interno del palazzo comunale.

In pratica una decina di persone, appartenenti a questo movimento  hanno occupato il salone di rappresentanza del Comune di Cosenza e chiedono di incontrare i rappresentanti della Regione Calabria.

Il problema dell’emergenza abitativa interessa ben quaranta famiglie e rischia di allargarsi perchè i commissari per risanare il bilancio comunale hanno deciso di eliminare la voce “affitti passivi”.

Nei prossimi mesi, dunque, il problema dell’emergenza abitativa, secondo quanto riportato dall’ANSA, riguarderà almeno altre 150 persone.

La protesta degli attivisti di “Prendocasa”

Sulla pagina Facebook di Prendocasa Cosenza è stato lanciato l’appello:

NOI IL DISSESTO NON LO PAGHIAMO

Siamo all’interno di palazzo dei Bruzi e non andremo via senza risposte sulla questione abitativa.

A distanza di oltre un anno dalla dichiarazione di dissesto finanziario del comune di Cosenza le drammatiche conseguenze sociali continuano a gravare sulle spalle dei più deboli. Il sindaco e l’amministrazione ci accusarono di falso allarmismo, i fatti sono sotto gli occhi di tutti e ci danno ragione. Tagliare la spesa sui servizi quindi sui diritti sociali pare sia la priorità politica della giunta Occhiuto. Il diritto alla casa rientra tra questi, centinaia di famiglie attendono da oltre un anno risposte concrete, senza mai riceverle. Non possiamo più aspettare.

Dall’amministrazione comunale nessuna risposta soddisfacente e la Prefetta Guercio rifiuta ogni incontro. Una scelta politica molto chiara.

La nostra mobilitazione proseguirà ad oltranza fin quando non si assumeranno misure idonee per rispondere all’emergenza abitativa che attanaglia la nostra città.

Nel video qui di seguito potete ascoltare le ragioni della protesta e le motivazioni del gesto.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it