Dal 1 settembre 2018 scatta l’obbligo della fattura elettronica per i commercianti che vendono a cittadini svizzeri ed in generale a tutti i cittadini extra UE.
La fattura elettronica non è altro che un file che viene inviato ad un centro smistamento informatico che si occupa di ri-inoltrare il documento all’Ente competente. Sistema ormai rodato da anni per la fatturazione verso le pubbliche amministrazioni ora diventa realtà anche per i cittadini extra UE, che eviteranno di pagare l’iva italiano a patto che la spesa sia superiore a € 154,94 e l’esportazione dei beni acquistati avvenga entro 90 giorni.
Finisce quindi un’era durata per secoli.
Il cartaceo non è più accettato e la dogana non si occuperà più di timbrare meccanicamente migliaia di fatture ogni giorno.
Siamo all’inizio quindi di un nuovo procedimento che vede impegnati tutti i valichi di frontiera che sono confinanti con nazioni extra UE. In pratica i solo confini con la Confederazione Svizzera, che a sua volta si sta attrezzando per introdurre la fattura elettronica.
Nell’era digitale l’Italia è fra le prime Nazioni ad introdurre in modo così vasto un nuovo tipo di fatturazione che permette di evitare evasioni o truffe a danno dell’erario. E dall’altra permette ai cittadini stranieri di non pagare iva al nostro Paese.
Il sistema è di per sé molto semplice, il cliente entra, ad esempio, in un negozio di Varese, compra degli zaini personalizzati con il logo del Milan e sarà il commerciante a dover inserire i dati dell’acquirente in Otello 2.0.
E’ così che si chiama il software creato dalle Agenzie delle Entrate per gestire questo enorme afflusso di dati.
In via teorica il nostro ipotetico acquirente troverà la fattura elettronica già “in mano” alla dogana italiana quando attraverserà il confine per tornare a casa.
Tutto molto semplice ma in sostanza questo determina un investimento in tempo sia per il cessionario che le stesse dogane che vedranno piovere migliaia di fatture ogni giorno già controllate formalmente dal centro smistamento.
Il venditore potrà scaricare il documento di avvenuta esportazione direttamente via telematica.
Per scaricare i dati sarà possibile utilizzare software messi a disposizione dall’ufficio delle Entrate con riconoscimento classico tramite username e password o tramite nastri portabadge richiedibili agli uffici competenti. La cosa migliore è comunque attendere che le cose siano più chiare, verso novembre tutto dovrebbe essere più definito.
Al momento tutto sembra correre liscio e le nostre dogane rispondono bene alla novità che cambia un sistema che era testato ormai da decenni.
Dal 1 gennaio 2019 scatterà l’obbligo di fattura elettronica anche fra aziende private, sempre che non subentrino delle deroghe o dei rinvii.
Non è infatti sottinteso che in pochi mesi tutte le aziende e commercialisti italiani siano pronte a questa novità che cambierà completamente il modo di lavorare.