Da oggi, i distributori avranno l’obbligo di esposizione dei prezzi di benzina, diesel e metano: ecco nel dettaglio.
Da oggi, primo agosto 2023, scatta l’obbligo di esposizione dei prezzi di benzina, diesel e metano, come previsto dal Decreto carburanti, approvato dal Parlamento l’8 marzo scorso.
La decisione è stata presa con l’obiettivo di favorire una maggiore trasparenza sulle tariffe. Ma, secondo i benzinai, la norma genererà solo “più confusione”.
Contrarie anche alcune associazioni dei consumatori. Il presidente di Unione Nazionale dei Consumatori, Massimiliano Dona, ha bollato il provvedimento come “una scelta sciagurata che ridurrà la concorrenza”.
Ecco cosa succederà.
Obbligo esposizione prezzi benzina: tutti i dettagli
I gestori saranno obbligati ad esporre, in ogni distributore di benzina, il prezzo medio nazionale dei carburanti, accanto a quello di vendita.
L’entrata in vigore del provvedimento è stata ufficializzata dopo che il Tar del Lazio ha boccato la richiesta sospensiva avanzata dalle associazioni dei benzinai, lo scorso 28 luglio.
Secondo la norma, il cartello deve esposto entro le due ore dall’entrata in servizio, ma comunque non oltre le 10.30 di mattina, per le attività aperte 24 ore su 24 (comprese quelle autostradali).
Il cartello dovrà essere collocato all’interno dell’area di servizio e dovrà essere visibile, con un’altezza minima di 12 centimetri.
I consumatori potranno visionare le voci in ordine: dall’alto, si partirà col gasolio, per poi continuare con benzina, GPL e metano. Il cartello mostrerà anche il rapporto tra valuta in euro e l’unità di misura (il kg per il metano e il litro per gli altri carburanti).
Come previsto dalla circolare del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’obbligo sarà per il servizio self-service, ma non sarà obbligatorio per la modalità “servito”.
Il prezzo sarà, poi, aggiornato quotidianamente, sempre agli stessi orari e con le medesime modalità. La mancata esposizione o aggiornamento dei prezzi è punibile con multe comprese tra i 200 euro e i 2mila euro.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it