Dal 30 giugno scorso è entrato in vigore un importante aggiornamento normativo che estende l’obbligo di assicurazione anche ai veicoli fermi e quelli situati in aree private.


Il Decreto Legislativo 22 novembre 2023, n. 184, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 290 il 13 dicembre 2023, ha modificato il Codice delle Assicurazioni Private (CAP), introducendo significative novità in materia di responsabilità civile automobilistica.

Estensione dell’obbligo di assicurazione anche per i veicoli fermi

La principale novità del decreto è l’eliminazione della distinzione tra veicoli in circolazione e quelli in sosta o in aree private. In precedenza, la polizza RCA era obbligatoria solo per i veicoli in circolazione su strade pubbliche o aree equiparate. Con la nuova normativa, tutti i veicoli a motore, indipendentemente dalla loro posizione, devono essere assicurati.

Questo cambiamento significa che anche i veicoli fermi o utilizzati in zone con accesso limitato devono avere una copertura assicurativa, poiché possono comunque causare danni a terzi. Il decreto elimina la precedente distinzione tra aree pubbliche e private e si basa unicamente sulla funzione del veicolo come mezzo di trasporto.

Definizione di veicolo e obbligo assicurativo

Il decreto ha aggiornato la definizione di “veicolo” ai fini assicurativi. Ora l’obbligo RCA riguarda:

  • qualsiasi veicolo a motore con velocità massima di progetto superiore a 25 km/h, oppure con peso netto oltre i 25 kg e velocità massima superiore a 14 km/h
  • qualsiasi rimorchio destinato a essere utilizzato con un veicolo a motore
  • veicoli elettrici leggeri, come monopattini e segway, che saranno specificati in un successivo decreto ministeriale.

Inoltre, è stato precisato che l’assicurazione è obbligatoria anche per veicoli utilizzati esclusivamente in aree a accesso limitato. Tuttavia, è permesso ai soggetti pubblici e privati stipulare polizze che coprono più veicoli, a condizione che siano dettagliatamente identificati nei contratti.

Eccezioni e sospensioni della polizza

Esistono alcune eccezioni all’obbligo assicurativo. Non è richiesta una polizza per:

  • veicoli formalmente ritirati dalla circolazione
  • sedie a rotelle destinate a persone con disabilità
  • biciclette a pedalata assistita
  • veicoli vietati temporaneamente o permanentemente da autorità competenti
  • mezzi non idonei al trasporto
  • veicoli per i quali è stata comunicata la sospensione all’assicuratore ai sensi del DPR 445/2000.

È possibile sospendere la polizza assicurativa per mancato utilizzo, con una durata massima di dieci mesi (undici mesi per veicoli storici) e previa comunicazione all’assicuratore almeno dieci giorni prima della scadenza della sospensione. Per veicoli storici, il termine è ridotto a cinque giorni.

Sanzioni per mancata assicurazione

Chi non rispetta l’obbligo assicurativo rischia sanzioni pecuniarie. La multa per chi guida senza assicurazione è di 866 euro, riducibile a 606,20 euro se pagata entro cinque giorni, con conseguente decurtazione di cinque punti dalla patente, sequestro del veicolo e ritiro della carta di circolazione. La stessa sanzione si applica ai veicoli in aree soggette a limitazioni di accesso. Per i veicoli non idonei al trasporto o con assicurazione sospesa, la multa aumenta del 50%, arrivando a 1.299 euro (909,30 euro con lo sconto).

Le criticità dell’aggiornamento

ebbene l’intento di estendere la copertura assicurativa sia quello di garantire una maggiore protezione e responsabilità, questo aggiornamento presenta diverse criticità che meritano attenzione.

Costi aggiuntivi per i proprietari

Una delle principali criticità riguarda i costi aggiuntivi che i proprietari di veicoli dovranno sostenere. L’obbligo di assicurazione per veicoli anche quando sono fermi o in aree private comporta spese extra per molti utenti, inclusi quelli che possiedono veicoli utilizzati sporadicamente o che non sono in circolazione. Questo potrebbe gravare in modo significativo su chi ha veicoli storici, macchine agricole usate saltuariamente o veicoli di interesse collezionistico.

Carico amministrativo per le assicurazioni

L’estensione della copertura assicurativa a tutti i veicoli, indipendentemente dalla loro posizione o uso, può incrementare notevolmente il carico amministrativo per le compagnie di assicurazione. La gestione delle polizze per veicoli in aree private e la verifica della loro copertura comportano un aumento della burocrazia, con conseguente rischio di aumenti nei premi assicurativi per compensare i costi aggiuntivi.

Incertezza normativa per i veicoli elettrici leggeri

Il decreto prevede che i veicoli elettrici leggeri, come monopattini e segway, siano inclusi sotto la nuova normativa, ma i dettagli specifici sono rimandati a un successivo decreto ministeriale. Questa incertezza normativa potrebbe creare confusione tra i proprietari di tali mezzi e le compagnie di assicurazione, generando incertezze sui requisiti assicurativi e potenziali differenze nelle pratiche applicate.

Impatto sui veicoli non idonei al trasporto

La normativa prevede sanzioni più severe per i veicoli non idonei al trasporto o con assicurazione sospesa, ma la definizione di “non idoneo” può essere interpretata in modi diversi. Ciò potrebbe portare a contenziosi e problemi legali, soprattutto per i proprietari di veicoli che non rientrano chiaramente nelle categorie stabilite dalla legge o che non sono utilizzati come mezzi di trasporto regolari.

Possibile aumento delle multe e delle sanzioni

L’aumento delle sanzioni per la mancanza di assicurazione, in particolare per i veicoli non idonei al trasporto o con assicurazione sospesa, potrebbe risultare eccessivo per alcuni utenti. Le multe elevate potrebbero incidere economicamente sui proprietari di veicoli che non sono più in uso ma che non hanno ancora completato le procedure di sospensione dell’assicurazione.

Complessità nella sospensione della polizza

Sebbene la legge preveda la possibilità di sospendere la polizza per mancato utilizzo, la necessità di comunicare tale sospensione all’assicuratore e di gestire le proroghe può risultare complicata e burocratica. Questo processo potrebbe essere difficile da gestire per alcuni utenti e potrebbe portare a situazioni in cui i veicoli rimangono non assicurati a causa di errori o mancanza di conoscenza delle procedure.

Rischio di non uniformità nell’applicazione della legge

Infine, l’applicazione della nuova normativa potrebbe variare tra diverse regioni e compagnie assicurative, creando disparità nel trattamento dei veicoli e nella gestione delle polizze. Questa mancanza di uniformità potrebbe portare a disagi per i proprietari di veicoli e complicare ulteriormente la loro capacità di conformarsi alle nuove regole.

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