extra budgetEntrato in vigore ufficialmente il decreto legislativo che riforma il servizio civile per i giovani tra 18 e 28 anni. Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti: “E’ un traguardo frutto di diversi anni di discussione e lavoro”.


Decolla il servizio civile universale. E’ entrato in vigore ieri il Decreto legislativo 40/2017 attuativo della legge 106/2016 che aveva attribuito al Governo la delega ad adottare decreti legislativi per la revisione della disciplina in materia di servizio civile nazionale. Si tratta di una novità che interesserà i giovani tra i 18 e i 28 anni i quali potranno partecipare ad iniziative finalizzate alla difesa non armata rivolte a promuovere, ad esempio, attività di solidarietà, inclusione sociale, cittadinanza attiva, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale della nazione, sviluppo della cultura dell’innovazione e della legalità nonché a realizzare una effettiva cittadinanza europea e a favorire la pace tra i popoli.

 

I giovani, e questa è una delle novità principali, potranno prestarlo sia presso enti territoriali sia presso enti pubblici ma anche presso qualsiasi ente o organizzazione privata senza scopo di lucro (si pensi in particolare ad onlus o associazioni che si dedicano all’assistenza di disabili, anziani, indigenti, minori o comunque soggetti in condizione di fragilità economica o sociale). Con possibilità, peraltro, di essere svolto anche al di fuori del territorio italiano. Gli enti terzi presso i quali i giovani potranno essere impegnati dovranno essere, tuttavia, accreditati preventivamente dallo Stato. Si aderirà attraverso un bando pubblico che fisserà il contingente numerico con un meccanismo di programmazione, di norma triennale, al quale potranno partecipare anche cittadini dell’Unione europea e soggetti ad essi equiparati ovvero stranieri regolarmente soggiornanti o partecipanti ad un programma di volontariato.

 

Dieci gli ambiti operativi di intervento dove realizzare le finalità del servizio civile universale: assistenza; protezione civile; patrimonio ambientale e riqualificazione urbana; patrimonio storico, artistico e culturale; educazione e promozione culturale e dello sport; agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità; promozione della pace tra i popoli, della non violenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; cooperazione allo sviluppo; promozione della cultura italiana all’estero e sostegno alle comunità di italiani all’estero.

 

Soddisfazione ha espresso in una nota il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, che ha sottolineato ieri come la novità sia “un traguardo di rilievo, onora una promessa fatta ai giovani e consente la partecipazione attiva anche agli stranieri”. “È un passo avanti importante – ha posto in evidenza il Ministro – perché con il servizio civile universale si punta ad accogliere tutte le richieste di partecipazione attiva da parte dei giovani, compresi gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, che intendono fare, nel nostro Paese o in uno degli Stati membri dell’Unione Europea, un’esperienza volontaria di indubbio valore formativo e civile, in grado anche di dare loro competenze utili a migliorare la propria occupabilità“. Dello stesso avviso l’onorevole Luigi Bobba, Sottosegretario al Lavoro con delega specifica al provvedimento: “Esprimo tutta la mia soddisfazione per la conclusione di questo percorso con il quale nasce il servizio civile universale. Un’occasione di formazione personale all’impegno civico, nonché un’opportunità di conseguire nuove competenze in vista di una successiva attività lavorativa”.

 

Lo stato giuridico

 

I giovani impiegati nel servizio civile universale avranno, inoltre, uno status giuridico ad hoc con particolari benefit sul trattamento retributivo (le somme erogate non saranno sottoposte ad alcun prelievo fiscale nè previdenziale) fermo restando che il rapporto di servizio non potrà essere assimilato ad un rapporto di lavoro di natura subordinata o parasubordinata (e non comporta, pertanto, la sospensione e la cancellazione dalle liste di collocamento o dalle liste di mobilita’). La durata del servizio civile sarà ricompresa tra un minimo di otto mesi ed un massimo di un anno e dovrà essere svolta in modo tale da contemperare le finalità dello stesso con le esigenze di vita e di lavoro dei giovani coinvolti ed il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite dai giovani durante l’espletamento del servizio civile, nei percorsi di istruzione e in ambito lavorativo.

 

Dal punto di vista previdenziale i giovani impiegati in progetti di servizio civile potranno procedere al riscatto oneroso del periodo di lavoro prestato (in quanto il periodo non sarà coperto da contribuzione obbligatoria) a condizione che i periodi non siano coperti da contribuzione di altra natura.  Da segnalare che i giovani che svolgeranno il servizio civile riceveranno al termine dello stesso un’attestazione finale spendibile nella carriera lavorativa o di studio: il periodo di servizio civile effettivamente prestato potrà infatti essere valutato nei pubblici concorsi e consentire l’acquisizione di eventuali crediti formativi per gli studenti universitari.