servizio civile universaleDisco verde definitivo al cd. servizio civile universale. E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 40/2017 attuativo della Delega sulla Riforma del Terzo Settore che entrerà in vigore il prossimo 18 Aprile.


 

Si tratta di una novità che interesserà i giovani tra i 18 e i 28 anni i quali potranno partecipare ad iniziative finalizzate alla difesa non armata rivolte a promuovere, ad esempio, attività di solidarietà, inclusione sociale, cittadinanza attiva, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale della nazione, sviluppo della cultura dell’innovazione e della legalità nonché a realizzare una effettiva cittadinanza europea e a favorire la pace tra i popoli.

 

I giovani, e questa è una delle novità principali, potranno prestarlo sia presso enti territoriali sia presso enti pubblici ma anche presso qualsiasi ente o organizzazione privata senza scopo di lucro (si pensi in particolare ad onlus o associazioni che si dedicano all’assistenza di disabili, anziani, indigenti, minori o comunque soggetti in condizione di fragilità economica o sociale). Con possibilità, peraltro, di essere svolto anche al di fuori del territorio italiano. Gli enti terzi presso i quali i giovani potranno essere impegnati dovranno essere tuttavia accreditati preventivamente dallo Stato. Si aderirà attraverso un bando pubblico che fisserà il contingente numerico con un meccanismo di programmazione, di norma triennale, al quale potranno partecipare anche cittadini dell’Unione europea e soggetti ad essi equiparati ovvero stranieri regolarmente soggiornanti o partecipanti ad un programma di volontariato.

 

Lo stato giuridico

 

I giovani impiegati nel servizio civile universale avranno, inoltre, uno status giuridico ad hoc con particolari benefit sul trattamento retributivo (le somme erogate non saranno sottoposte ad alcun prelievo fiscale nè previdenziale) fermo restando che il rapporto di servizio non potrà essere assimilato ad un rapporto di lavoro di natura subordinata o parasubordinata (e non comporta, pertanto, la sospensione e la cancellazione dalle liste di collocamento o dalle liste di mobilita’). La durata del servizio civile sarà ricompresa tra un minimo di otto mesi ed un massimo di un anno e dovrà essere svolta in modo tale da contemperare le finalità dello stesso con le esigenze di vita e di lavoro dei giovani coinvolti ed il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite dai giovani durante l’espletamento del servizio civile, nei percorsi di istruzione e in ambito lavorativo. Dal punto di vista previdenziale i giovani impiegati in progetti di servizio civile potranno procedere al riscatto oneroso del periodo di lavoro prestato (in quanto il periodo non sarà coperto da contribuzione obbligatoria) a condizione che i periodi non siano coperti da contribuzione di altra natura. Inoltre tramite lo svolgimento del servizio civile si potranno riconoscere dei crediti formativi utili ai fini del percorso universitario e/o lavorativo.

 

La formazione

 

Agli operatori volontari sarà assicurata la formazione, di durata complessiva non inferiore a ottanta ore, articolata in formazione generale, di durata minima di trenta ore, e in formazione specifica, di durata minima di cinquanta ore e commisurata alla durata e alla tipologia del programma di intervento. Per quanto riguarda l’orario di svolgimento del servizio da parte dell’operatore volontario il decreto prevede l’articolazione di un impegno settimanale complessivo di venticinque ore, ovvero di un monte ore annuo per i dodici mesi corrispondente a 1145 ore e per otto mesi corrispondente a 765 ore. Non potranno accedere al servizio civile i soggetti che hanno gia’ svolto il servizio civile nazionale con la precedente normativa e quelli che hanno svolto il servizio civile universale non possono presentare istanze di partecipazione ad ulteriori selezioni.

 

Bobba: la novità sarà un via di accesso al mondo del lavoro per i giovani 

 

“Stiamo raccogliendo -ha detto Luigi Bobba, sottosegretario al welfare – i primi frutti del lavoro avviato all’indomani dell’emanazione della legge delega di riforma del Terzo settore, dall’impresa sociale e del Servizio civile. Con questo primo decreto delegato, intendiamo favorire e sostenere le occasioni di impegno volontario e civico dei giovani nel mondo associativo e nelle istituzioni locali. Un’occasione di formazione personale all’impegno civico, nonché un’opportunità di conseguire nuove competenze in vista di una successiva attività lavorativa”. Poiché i nuovi progetti potranno prevedere fino a tre mesi di servizio in un altro Paese dell’Unione europea, ricalcando l’onda dell’iniziativa del Corpo europeo di solidarietà lanciata dalla Commissione europea, per i ragazzi e per le ragazze si apre così la prospettiva di un Erasmus del Servizio civile.

 

“Inoltre -aggiunge Bobba- il previsto rilascio di un’attestazione finale per i giovani contribuisce alla crescita di consapevolezza delle proprie capacità e competenze, comprese quelle trasversali, nonché a rendere spendibile l’esperienza maturata: il periodo di Servizio civile effettivamente prestato potrà infatti essere valutato nei pubblici concorsi e potrà consentire l’acquisizione di eventuali crediti formativi per gli studenti universitari. Da ultimo -conclude il sottosegretario- l’ampliamento del numero di giovani che potranno svolgere Servizio civile nel 2017, circa 50.000, favorirà l’accesso a questa esperienza anche dei giovani meno favoriti. E per loro, come dimostra la ricerca svolta da Inapp, il Servizio civile potrà diventare anche la via per trovare un lavoro”.