nuovo-regime-forfettarioIl regime forfettario, anche noto come regime dei minimi, è un regime agevolato che introduce determinate semplificazioni fiscali e contabili per tutti coloro che vi aderiscono.


Permette ad esempio l’apertura e la gestione di una partita IVA agevolata, che tassa il reddito a forfait, applicando il cosiddetto coefficiente di redditività: quest’ultimo va calcolato in base all’attività svolta dal contribuente desiderato, ma basti sapere che in linea di massima stiamo parlando di un regime che produce un risparmio davvero sensibile.

 

Introdotto a partire dal primo gennaio del 2015 per incentivare la nascita di attività commerciali e/o professionali che non sarebbero state in grado di sostenere adempimenti ed oneri superiori, il regime forfettario di fatto porta gli aderenti a risparmiare fino al 35% sui contributi INPS ed applica un’imposta sostitutiva del 5% dei redditi annuali per i primi 5 anni (poi, una volta a regime, quest’ultima passa al 15%).

 

Questi sono, secondo regime-forfettario.it, i requisiti del nuovo regime forfettario. Qui di seguito abbiamo provato a riassumerli per fare un po di chiarezza sull’argomento ed evitare che si generi confusione su un argomento tanto importante quanto delicato.

 

CONDIZIONI DI ADESIONE

 

Non tutti però possono aderire al regime forfettario: per potere usufruire di questo “trattamento agevolato” bisogna infatti rispettare una serie di requisiti, classificabili in 3 diverse macro-categorie. Il primo requisito che regolamenta l’accesso al regime dei minimi è legato ai ricavi e compensi del cittadino interessato, che non possono superare un limite variante tra i 25.000 ed i 50.000 euro annui (a seconda dell’attività esercitata). Allo stesso modo le spese per il lavoro dipendente (in questo caso stiamo chiaramente parlando di attività imprenditoriali) non possono superare i 5.000 euro lordi ed il costo complessivo dei beni strumentali non può essere superiore ai 20.000 euro.

 

A tal proposito è utile specificare che per individuare la tipologia della propria attività e, di conseguenza, il limite di ricavi applicato, bisogna ricorrere alla tabella del codice ATECO (quest’ultima è consultabile sul sito dell’Agenzia delle Entrate). Va inoltre chiarito quantomeno che la determinazione del limite delle spese sostenute comprende le somme corrisposte per le prestazioni di lavoro effettuate dall’imprenditore stesso o dai suoi familiari e che il costo complessivo dei beni strumentali non comprende beni immobili utilizzati per l’esercizio dell’impresa e/o professione in questione.

 

CAUSE DI ESCLUSIONE

 

Ci sono altresì delle condizioni particolari che portano all’esclusione dal regime forfettario. Anche in questo caso rimandiamo al sito dell’Agenzia delle Entrate per una lista aggiornata delle cause di esclusione: ad esempio non possono ricorrervi persone che si avvalgano già di regimi speciali a fini IVA o di determinazione del reddito così come non possono ricorrervi cittadini che non siano residenti in uno stato membro dell’Unione Europea (o in uno stato aderente all’Accordo sul SEE, ovvero lo Spazio Economico Europeo).

 

Sono inoltre esclusi anche i soggetti che effettuano, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessazioni di fabbricati o di terreni edificabili, così come soggetti che partecipano a società a responsabilità limitata che hanno scelto la trasparenza fiscale.

 

IL CASO DEI LAVORATORI DIPENDENTI

 

E i lavoratori dipendenti? Ebbene, esiste un approfondimento particolare che riguarda la possibilità di applicare il regime forfettario anche a chi percepisce reddito da lavoro dipendente, a patto che quest’ultimo non ecceda l’importo di 30.000 euro annui. Un limite che non opera se il rapporto di lavoro dipendente è cessato durante l’anno precedente.

 

Nel complesso il regime forfettario, per cui si aspettano delle importanti novità a cominciare dal 2019, rappresenta un’ottima opportunità per tutti coloro stiano avviando un’attività in proprio. Il regime fiscale agevolato permette di pagare una tassazione giusta e commisurata alle difficoltà iniziali che si devono affrontare quando si avvia un lavoro in proprio.