novità concorsi pubblici paDopo 28 anni, i concorsi pubblici si rinnovano: ecco tutte le novità al riguardo, dal portale di pubblicazione dei bandi alle soft skills. 


Novità concorsi pubblici PA: il Ministero della Pubblica Amministrazione ha deciso d’introdurre nuove regole per l’assunzione nella PA.

Le novità sono state fortemente volute dal Ministro Renato Brunetta, che ha detto:

“Il via libera mi riempie di sincera soddisfazione e orgoglio, perché chiude il cerchio rispetto all’importante lavoro che, come ministro del Governo Draghi, ho portato avanti da oltre un anno e mezzo con un unico obiettivo: la valorizzazione e il rilancio del capitale umano”.

Il nuovo decreto, approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, andrà a sostituire il Dpr 487 del 1994, punto di riferimento, fino ad oggi, per i concorsi pubblici.

Dalla digitalizzazione alla pubblicazione dei bandi, sono diverse le novità che interesseranno i concorsi pubblici. Vediamo quali sono.

Novità concorsi pubblici PA: tutte le novità che saranno applicate

L’obiettivo delle nuove misure è quello di garantire la massima partecipazione e la piena trasparenza delle modalità di concorso.

Vediamo quali sono tutte le novità.

Parità di genere e abbattimento delle barriere

Un pacchetto di misure è indirizzato ad eliminare gli ostacoli alla partecipazione ai concorsi per le donne in gravidanza o in allattamento e per tutti coloro che si trovano in condizioni di svantaggio (DSA).

Saranno, quindi, applicate nuove linee guida in campo di parità di genere, delineate col Dipartimento della Funzione pubblica e il Dipartimento per le pari opportunità.

Nuove piattaforme per la pubblicazione dei bandi

novità concorsi pubblici paFino ad oggi, i bandi di concorso sono sempre stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.
Col nuovo bando, i concorsi della Pubblica Amministrazione saranno pubblicati direttamente sul portale InPA.

Alcune amministrazioni centrali e autorità indipendenti hanno già cominciato a pubblicare i bandi sul portale da quest’estate ma, dal 1° novembre 2022, diventerà obbligatorio per tutti, comprese Regioni ed enti locali.

Tutte le informazioni sui bandi, quindi, saranno presenti sul portale InPA, attraverso il quale sarà possibile accedere ai concorsi, mediante il pagamento di un contributo fissato ad un massimo di 10 euro.

Preferenze e riserve

Ci sarà una rimodulazione delle regole relative alle preferenze e alle riserve.
Il decreto inserirà nuovi criteri per premiare i candidati con lo stesso punteggio.

Verrà data precedenza a:

  • Gli insigniti di medaglia al valore militare e civile;
  • I mutilati e invalidi del settore pubblico;
  • I figli di medici e altro personale ospedaliero deceduto per Covid, contratto durante il servizio;
  • Gli atleti dei gruppi sportivi militari e civili dello Stato;
  • Chi ha svolto, con esito positivo, servizio nell’Ufficio del processo;
  • Chi ha svolto la mansione di navigator.

In linea generale, sarà garantita la tutela dei principi di parità di genere e sarà data precedente ai “soggetti in situazione di svantaggio”.

Al momento della pubblicazione del bando, l’amministrazione pubblica dovrà dichiarare la percentuale di uomini e donne nel proprio organico. Nel caso ci sia una differenza tra i generi maggiore del 30%, ci sarà una quota a vantaggio del genere meno rappresentato.

Allargamento della partecipazione ai concorsi

Il decreto stabilisce che, ai concorsi per la Pubblica Amministrazione, potranno accedere anche i candidati titolari di status di rifugiato o che hanno diritto alla protezione sussidiaria (diritto di asilo).

Inoltre, potranno partecipare tutti i cittadini stranieri che possiedono un permesso di soggiorno UE di lungo periodo.

I requisiti, in questo caso, saranno:

  • Avere un’adeguata conoscenza della lingua italiana;
  • Godere dei diritti civili e politici negli Stati di appartenenza o provenienza;
  • Essere in possesso degli altri requisiti generali richiesti ai cittadini italiani (maggiore età, idoneità fisica e relativo titolo di studio richiesto).

Soft skills

Un’altra novità introdotta dal decreto è la richiesta delle soft skills e non solo delle competenze tecniche.

Per questo, le commissioni d’esame saranno composte da tecnici esperti nelle materie di concorso, scelti tra dipendenti di ruolo delle amministrazioni e docenti. Ma potranno far parte delle commissioni anche specialisti in psicologia e risorse umane.

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Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it