Gli ultimi due anni sono stati difficili e le ultime notizie non hanno fatto che sviluppare problemi di ansia negli italiani.
È innegabile che la pandemia in corso abbia amplificato le paure e le ansie degli italiani, già alle prese con i problemi legati al lavoro e alla situazione economica, e ovviamente con tutti gli altri aspetti della propria vita privata.
E proprio quando la situazione sanitaria pareva avviata verso un suo superamento, è arrivato il conflitto bellico in Ucraina ad aumentare nuovamente il carico, soprattutto per quei soggetti particolarmente suscettibili a questo tipo di stimoli. In un quadro come questo, caratterizzato dall’incertezza e da scenari difficili da decifrare, il supporto psicologico non può che assumere un’importanza strategica per il superamento degli stati d’ansia e di tutti quei problemi mentali che si presentano immancabilmente nella vita delle persone.
E i percorsi terapici svolti online proposti da Serenis, cresciuti a dismisura proprio durante le restrizioni più pesanti dell’emergenza sanitaria, rappresentano un ottimo modo per ottenere assistenza in maniera flessibile ed economica, attraverso sedute svolte attraverso il proprio pc o il proprio smartphone, nella comodità della propria abitazione. Vediamo quali sono gli aspetti che turbano di più i cittadini italiani.
Le cause principali degli stati ansiosi
Lavoro ed economia
Si tratta di paure esistenti già da molto prima che il Covid stravolgesse le nostre vite, ma che con tutto quello che sta succedendo negli ultimi mesi, si stanno rafforzando. L’aumento importante dei prezzi dei beni di prima necessità, delle bollette e delle risorse energetiche sta mettendo a dura prova la resistenza delle famiglie italiane alle prese con una scarsità di risorse economiche, accompagnata da scenari contraddistinti da precarietà e incertezza. In questo quadro lo stress aumenta, sfociando di attacchi di panico e talvolta in depressione.
Scenari di guerra
L’infotainment ha spostato il suo mirino dalla pandemia alla guerra, e i nostri canali televisivi non contengono altro che informazioni continue e martellanti sul conflitto in atto sul territorio ucraino. La nutrita schiera di esperti fornisce giornalmente interpretazioni che vanno in direzioni spesso contrastanti, e questo non contribuisce a rassicurare i cittadini che intravedono la possibilità di un allargamento del conflitto su ampia scala, con l’ipotesi guerra nucleare che ogni tanto torna a fare capolino nelle discussioni da salotto televisivo. Delle preoccupazioni in più che alimentano ansie e preoccupazioni.
Un futuro difficile
La pandemia, la guerra, i problemi innegabili a livello ambientale, la scarsità di risorse. Tutte situazioni fuori dal nostro controllo e che per questo motivo fanno nascere in tantissime persone pensieri negativi su quello che sarà il futuro e su quello che aspetterà i propri figli. Un disagio marcato che ci fa sentire inadeguati e impotenti.
I timori legati al concetto di perdita
Perdita di tutto quello che ha contraddistinto le nostre vite negli ultimi 70 anni (con riferimento alla pace, alla sicurezza, alla stabilità, alla possibilità di viaggiare e via discorrendo), ma anche delle persone a cui siamo maggiormente legati (e qui rientra in gioco il Covid). Una serie infinita di timori e di preoccupazioni che contribuiscono ad entrare in un circolo vizioso fatto di negatività dal quale è molto difficile uscire.
Consigli per ridurre l’impatto dell’ansia
In un quadro contraddistinto da stimoli negativi, brutte notizie e incertezza, è importante trovare dei modi per contrastare l’ansia e la paura. La prima cosa che si può fare è parlare delle proprie sensazioni con chi ci sta attorno, senza aver timore di manifestare le proprie difficoltà e le proprie debolezze. In secondo luogo, meglio uscire dal fiume in piena delle informazioni che giornalmente ci travolge e che va a creare disagio. Giusto rimanere al passo con quello che succede nel mondo, ma una sovraesposizione rischia di essere deleteria.
Infine, per contrastare le paure relative al futuro, meglio rimanere coi piedi ben saldi nel presente, preoccupandosi soltanto di quello che possiamo gestire a stretto giro, ed evitando di ipotizzare scenari futuri perché questo non fa altro che ingenerare ansia e preoccupazione.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it