Niente voto in tre comuni della CalabriaNon si voterà in tre comuni della Calabria, nelle prossime elezioni comunali: la causa è la mancanza di candidati.


Come sappiamo, l’8 e il 9 giugno, oltre alle elezioni europee, si terranno anche le elezioni amministrative in alcuni comuni.

Ma non in tre comuni della Calabria: più nello specifico, nei comuni di Melissa (che conta 3200 abitanti), San Lorenzo (3400 abitanti) e San Luca (2200 abitanti) non ci saranno le elezioni.

La causa è da attribuire alla mancanza di candidati. Ecco cos’è successo.

Niente voto in tre comuni della Calabria: non si è presentato nessun candidato

Saranno tre i comuni calabresi a non andare al voto a giugno, per mancanza di candidati: il comune di Melissa, in provincia di Crotone e i comuni di San Lorenzo e San Luca del Reggino.

Nel comune di Melissa, il sindaco uscente Raffaele Falbo e lo sfidante Edoardo Rosati avevano preparato gli elenchi, ma non li hanno consegnati, a causa della situazione di incertezza che aleggia sul comune, che potrebbe essere soggetto a scioglimento per infiltrazioni mafiose.

La commissione di accesso ha terminato le sue attività alla vigilia della presentazione delle liste e occorreranno tre mesi per conoscere l’esito del procedimento. L’eventuale scioglimento è disposto con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, entro tre mesi dalla trasmissione della relazione del prefetto.

Nel comune di San Lorenzo, invece, c’è un commissario prefettizio a guidare il comune, dallo scorso settembre. Oltre la metà dei consiglieri comunali aveva presentato le dimissioni per mettere fine all’esperienza amministrativa del sindaco Giuseppe Floccari.

Infine, c’è il comune di San Luca, dove non sono state presentate le liste, dopo i cinque anni di amministrazione dell’infermiere in pensione Bruno Bartolo. Sarà nominato, quindi, un commissario prefettizio che, per almeno un anno, guiderà il comune.

I tre comuni rimangono, così, senza elezioni per questo 2024. Le cause possono essere diverse, dalla disaffezione politica alla poca rappresentatività dei piccoli centri, che condannano questi tre comuni, per ora, ai commissariamenti.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it