olimpiadi1La Giunta di Virginia Raggi non cambia idea sulle Olimpiadi e ribadirà la posizione negativa già espressa in campagna elettorale su Roma 2024 in una conferenza stampa che verrà convocata nelle prossime settimane e che si terrà lontano dal Campidoglio. L’annuncio definitivo, a quanto si apprende, verrà dato al termine della ‘tregua olimpica’ (le Paralimpiadi in corso a Rio finiranno il 18 settembre) per rispetto degli atleti azzurri onde evitare che l’Italia possa essere penalizzata.

 

“Il sindaco Virginia Raggi sarà audita il 13 settembre dalla commissione Cultura e sport del Senato sulla candidatura alle Olimpiadi di Roma 2024”. Lo dichiara il senatore Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura e sport di Palazzo Madama. “Spero- aggiunge- che la giunta della Capitale valuti bene la propria determinante posizione. Perdere questa straordinaria opportunità non sarebbe un segnale di speranza per Roma e per il Lazio“.

 

“La rinuncia ufficiale della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024 è un diversivo con cui la Raggi cerca di uscire dalla terribile crisi in cui bugie e divisioni del suo movimento l’hanno trascinata. E’ una scelta autolesionista e pesantemente negativa per Roma, che priva la nostra città di un’opportunità storica per attrarre investimenti pubblici e privati che potrebbero portare lavoro e migliorare tutte le infrastrutture cittadine. Il rischio di corruzione e di spreco di risorse sono alibi per non affrontare una sfida su cui si potrebbero concentrare le migliori energie di Roma e dell’Italia, e con cui il M5S potrebbe dimostrare se è all’altezza di portare trasparenza e onestà nelle procedure pubbliche. Chi non ha il coraggio di mettere Roma al centro dell’attenzione mondiale non merita di governarla. Questa scelta, più di ogni bugia o di ogni leggerezza amministrativa, è la vera pietra tombale sull’amministrazione Raggi. Se verrà confermata non ci sarà più alcun motivo che impedisca ai romani di liberarsi al più presto da questa sciagura politica”. Così in un comunicato l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno.