Neonato abbandonato ad Aprilia video garante della privacyDopo la pubblicazione del video del neonato abbandonato ad Aprilia, è intervenuto il Garante della Privacy.


Si sono scatenate diverse polemiche dopo la pubblicazione del video di una donna che lascia un neonato in un ospedale di Aprilia.

A pubblicare il video (e a trasmetterlo in prima serata) è stata innanzitutto la Rai. Ma poi la notizia (con le relative immagini) è rimbalzata su diverse testate giornalistiche e televisioni di tutta Italia.

Sulla faccenda è intervenuto il Garante della Privacy: ecco cos’è successo.

Neonato abbandonato ad Aprilia: la vicenda

Il 26 gennaio, intorno alle 19.30, una donna ha lasciato un passeggino ben coperto, nella sala d’aspetto di un pronto soccorso di Aprilia, per poi dileguarsi.
L’allarme è scattato subito, quando il personale sanitario si è accorto del passeggino incustodito. Insieme al bambino, nel passeggino c’era un po’ di latte e qualche pannolino pulito.

Il neonato, tranne per qualche irritazione, è in buone condizioni di salute.
I carabinieri di Aprilia, subito allertati, hanno segnalato l’accaduto al Tribunale dei minori e il neonato è stato portato in una casa famiglia, che ora si prenderà cura di lui.

Neonato abbandonato ad Aprilia video garante della privacyNeonato abbandonato ad Aprilia: la problematica pubblicazione del video

La donna è stata ripresa dalle telecamere di sicurezza dell’ospedale, materiale sicuramente utile alle indagini, per poterla rintracciare.

Il problema, però, sta nella pubblicazione del video sulla televisione nazionale. Il video, infatti, è stato tramesso in prima serata sulla Rai, per poi diffondersi a macchia d’olio su diverse testate e televisioni nazionali.

Si tratta di una violazione della privacy, che non aggiunge nulla alla notizia, dal punto di vista giornalistico.

Il video, ripreso dalle telecamere di sorveglianza della struttura, è arrivato ai media, che hanno mostrato la scena senza neanche nascondere il volto della donna, rendendola riconoscibile.

La vicenda ricorda quella di alcuni mesi fa, accaduta all’Ospedale Mangiagalli di Milano, quando una donna affidò il figlio alla culla termica della struttura. In poche ore, fu il diffuso contenuto della lettera, lasciata insieme al bambino, insieme a dei dettagli che potevano permettere l’identificazione della donna. Si sono anche moltiplicati gli appelli affinché la donna ci ripensasse, anche da personaggi famosi.

Neonato abbandonato ad Aprilia: l’intervento del Garante della Privacy sul video

Sul caso, è intervenuto il Garante della Privacy, sottolineando che quelle immagini non avrebbero dovuto essere trasmesse, in quanto lesive della dignità della donna, in un momento di particolare fragilità.

Più nel dettaglio:

“Le immagini si pongono in evidente contrasto con le disposizioni della normativa privacy e delle regole deontologiche relative all’attività giornalistica, le quali, pur salvaguardando il diritto/dovere di informare la collettività su fatti di interesse pubblico, prescrivono agli operatori dell’informazione di astenersi dal pubblicare dettagli relativi alla sfera privata di una persona. È doveroso invitare gli organi di stampa, i siti di informazione e i social media al più rigoroso rispetto delle disposizioni richiamate, astenendosi dall’ulteriore diffusione delle immagini e si riserva comunque gli eventuali interventi di competenza nei confronti delle testate che hanno violato le regole deontologiche”.

Sul fatto è intervenuto anche il Coordinamento per le pari opportunità dell’Ordine nazionale dei giornalisti, che ha espresso “sconcerto” per l’accaduto, poiché nel video si vede chiaramente il volto della donna e questo contravviene a quelle che sono le basi della deontologia professionale e della privacy.

La Cpo dell’Ordine ha segnalato la vicenda all’esecutivo, richiedendo l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti delle testate che hanno diffuso il video.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it