La protesta dei sindacati e delle associazioni degli NCC: nelle grandi città enorme gap di autorizzazioni rispetto ai taxi e bandi fermi da decenni.
Associazioni e sindacati chiedono al nuovo Governo che sta per insediarsi un riordino del settore che porti a migliore equilibrio: serve potenziare il settore per rispondere alle esigenze del turismo.
NCC: nelle grandi città gap di autorizzazioni rispetto ai taxi?
Nelle grandi città italiane si assiste a una condizione di totale disparità tra le opportunità offerte al comparto dei taxi e quello del noleggio con conducente.
C’è un gap enorme nel numero di licenze assegnate rispetto alle autorizzazioni NCC e un problema serio sugli ultimi bandi aperti per potenziare il servizio, spesso fermi al secolo scorso con importanti ripercussioni sui servizi offerti a turisti e cittadinanza.
Si contano a Roma 7.800 taxi a fronte di 1.035 Ncc. Lo stesso enorme dislivello a Firenze, con 740 taxi rispetto a 108 Ncc. A Milano c’è una sproporzione ancora più grande, i taxi sono quasi 25 volte di più: 6.300 rispetto ai 255 licenze per Ncc. Anche a Napoli manca equità: 2.370 taxi contro 153 Ncc. Sono numeri oggettivi e lampanti che evidenziano un’ingiustizia nelle opportunità di impresa e lavoro messe a disposizione dalla politica. Serve un livellamento del mercato.
Il problema dei bandi
L’Italia si trascina dietro da tempo anche un problema con i bandi finalizzati ad aumentare le autorizzazioni: ci sono città in cui gli ultimi bandi risalgono a oltre 50 anni fa. Ma nel frattempo la popolazione e il turismo sono cresciuti. E’ salita la richiesta ma non l’offerta. A Milano l’ultimo bando per Ncc risale al 1970, a Firenze al 1985. Roma si è fermata al 1996.
La categoria dei tassisti ha ostacolato in questi decenni l’ampliamento del trasporto pubblico non di linea, sia di Ncc che di taxi stessi, mettendo pressioni alla politica e bloccando quei Comuni che erano intenzionati ad ampliare le licenze, ricorrendo all’arma degli scioperi.
L’appello di associazioni e sindacati
Associazioni e sindacati rilanciano dunque l’appello, già declamato durante la campagna elettorale, per la liberalizzazione del trasporto pubblico. Il Governo adesso dovrà scegliere se spingere l’Italia verso una crescita oppure restare ancorati ai numeri del passato.
Numeri che però, lo abbiamo visto a più riprese con code alle stazioni dei capoluoghi, sono oggi insufficienti per rispondere alle esigenze di milioni di residenti, lavoratori e turisti che hanno necessità di spostarsi nelle grandi città.
L’appello è stato firmato dalle associazioni:
- Acncc
- Aims
- Anc
- Anc trasporto persone
- Ancci
- Ani Tra.V.
- Asincc
- Associazioni NCC Italia
- Comitato Air Comitato sindacale Ncc Fiumicino
- Federencc
- Federnoleggio-Confesercenti
- Fia-Confindustria
- Fion
- Fincc
- Ora Ncc
- 8Puntozero
- Professione Travel Ncc Donne 2030
- Sindacato nazionale Llp
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it