ncc-contro-protesta-tassistiSono giorni che i tassisti manifestano contro il DDL Concorrenza: ma la categoria degli NCC si schiera contro le rimostranze e critica l’ostruzionismo dei rappresentanti dei tassisti, che a loro dire sta solo danneggiando utenti e turisti.


La protesta dei tassisti in tutta Italia si è infiammata dopo la pubblicazione degli Uber Files e si stringe, da più parti, attorno al governo il pressing per uno stralcio o una revisione dell’articolo 10 del ddl concorrenza, che affronta il tema della liberalizzazione del settore.

Una protesta che sta diventando sempre più capillare ed è sfociata in questi giorni nell’appuntamento a Roma, a pochi passi da palazzo Chigi a Roma. Il tutto al grido di «Giù le mani dalla licenza».

In tutto questo, tuttavia, non mancano le voci contrarie a questa protesta: parere contrario arriva dalle associazioni legate agli NCC (Comparto noleggio vetture con conducente).

NCC contro la protesta dei tassisti: penalizza tutti

In buona sostanza diverse associazioni del Comparto noleggio vetture con conducente (Ncc) hanno diffuso una nota congiunta a favore dell’approvazione del Ddl.

Nella nota, le associazioni Ncc criticano “l’ostruzionismo dei rappresentanti dei tassisti”.

Qui di seguito il testo completo della nota congiunta, sottoscritta dalle seguenti sigle: Acncc, Anc, Anc trasporto persone, Ancci, Ani Tra.V., Asincc, Comitato Air Comitato sindacale Ncc Fiumicino, Federencc, Federnoleggio-Confesercenti, Fia-Confindustria, Fion, Fincc, Ora Ncc, 8Puntozero, Professione Travel Ncc Donne 2030, Sindacato nazionale Llp.

Il Comparto noleggio vetture con conducente ( NCC ) sostiene il Governo e l’approvazione del DDL sulla concorrenza.

La protesta dei taxi nasce dal timore che l’art.10 del DDL concorrenza , in approvazione,possa portare alla liberalizzazione dei servizi pubblici non di linea ( ncc e taxi) , e questa notizia è riportata sempre più spesso in maniera erronea e strumentale da alcuni rappresentanti taxi durante le loro interviste.

LA LIBERALIZZAZIONE NON LA VOGLIAMO NEMMENO NOI NOLEGGIATORI .

L’art. 10 del ddl parla di una delega al governo sulla materia della concorrenza una delega che permetterebbe di mettere mano ad una rivisitazione della legge 15 gennaio 1992 n.21 che , concepita quando non c’erano ancora i telefonini ma solo telefoni e fax , oggi , alla luce del progresso tecnologico , risulta essere ormai obsoleta ed anacronistica e contestualmente la delega al governo consentirebbe di regolamentare le piattaforme tecnologiche legate a multinazionali che non lasciano un euro di tasse al nostro stato .

I taxi protestano ma chi ci rimette sono i turisti ed i cittadini. La responsabilità di tale loop normativo è di alcuni rappresentanti nazionali Taxi che hanno reso incostituzionale parte della Legge con le forzature scritte nella 12/19 , giusta sentenza Corte costituzionale 56/2020 , gli stessi rappresentanti taxi che fino ad ieri avevano contestato piattaforme e app e che oggi hanno chiuso un accordo con la più importante piattaforma di prenotazioni di servizi di trasporto.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it