naspi-reddito-presunto-zeroA sottolineare che l’adempimento riguardante la Naspi va portato a termine anche se il reddito presunto è pari a zero è un recente messaggio dell’INPS.


L’Istituto di Previdenza, infatti, nel messaggio n. 790/2023 spiega che in assenza della dichiarazione la prestazione viene sospesa.

Scopriamone dunque di più sulle specifiche indicate dall’INPS all’interno della sua recente comunicazione.

Che cos’è la Naspi?

La Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (acronimo NASpI) è una misura, prevista dall’ordinamento giuridico italiano, atta a garantire una continuità di reddito per coloro che incorrono in un periodo di disoccupazione involontaria.

Introdotta dal governo Renzi nel quadro del cosiddetto Jobs Act, a fianco della NASpI, tale decreto, ha introdotto anche la Disoccupazione per i Collaboratori (DIS-COLL) e l’Assegno di Disoccupazione (ASDI)

La NASpI non è incompatibile con altri redditi da lavoro. Il beneficiario della NASpI ha il diritto di conservare la prestazione se gli altri redditi da lavoro non superano un tetto massimo, tuttavia si vedrà decurtata l’indennità dell’80%.

Naspi: reddito presunto aggiornato anche se pari a zero

Il decreto legislativo n. 22 del 2015 prevede che il percettore della indennità NASpI è tenuto ad effettuare all’INPS, entro un mese dall’avvio dell’attività medesima, la comunicazione del reddito annuo presunto.

Nello specifico l’obbligo si riferisce a colui che intraprende un’attività lavorativa dipendente, autonoma o di impresa individuale dalla quale ricava un reddito annuo inferiore al limite di imposizione fiscale (8.145€ per i rapporti di lavoro dipendente e assimilati; 4.800€ per i rapporti di lavoro autonomo).

L’INPS, nel suo messaggio, ricorda che per le prestazioni di disoccupazione NASpI in corso di fruizione, in riferimento alle quali durante l’anno 2022 risulta effettuata la dichiarazione relativa al reddito annuo presunto, è necessario comunicare il reddito presunto riferito al corrente anno 2023.

Si rappresenta l’urgenza della comunicazione per poter riemettere in pagamento le prestazioni NASpI la cui erogazione risulti “sospesa”, in assenza al 31 gennaio 2023 della predetta comunicazione.

Tale adempimento si rende indispensabile anche se il reddito annuo presunto per l’anno 2023 è pari a “zero”.

Il testo completo del messaggio

Potete consultare qui di seguito il testo del documento.

 


Fonte: articolo di Giuseppe Orefice